19 gennaio 2025
Aggiornato 07:00
Un'ingiustizia che pesa ancora oggi

Valentino Rossi: «Sto ancora pagando il biscotto del 2015»

Dopo un lungo silenzio, il Dottore sceglie i microfoni della Dorna per tornare sul contestato finale dell'ultimo Mondiale: «Non fu corretto. Mi richiese uno sforzo estremo e, avendo perso, non ho recuperato le energie»

Valentino Rossi nel suo box
Valentino Rossi nel suo box Foto: Michelin

ROMA – Aveva promesso di non parlarne più, di avere voltato pagina, di considerarlo ormai un capitolo chiuso. Invece, a quasi un anno di distanza, Valentino Rossi torna a sorpresa sul contestato epilogo del Mondiale 2015. Ma non solo. In un'intervista video esclusiva concessa al sito ufficiale della Dorna, organizzatrice della MotoGP, il Dottore, oltre a rievocare gli spettri di un finale di campionato che a tutt'oggi continua a considerare scorretto, attribuisce proprio alle energie spese nel tentativo di acciuffare quel maledetto decimo titolo la ragione per cui in questa stagione ha commesso così tanti errori e ha perso così tanti punti. «Non lo posso dimenticare – commenta oggi il campione di Tavullia – L’anno passato ci sono andato molto vicino ma il Mondiale si è chiuso con un finale non giusto. La pressione e l’energia che ci ho messo l’anno passato mi hanno richiesto uno sforzo estremo. Nell’ultimo Gran Premio dell’anno ho corso con il coltello alla gola e se avessi vinto avrei recuperato le energie, ma perdendo no. E lo sto pagando anche quest’anno». Anche in questo 2016, insomma, le speranze di un riscatto iridato di Valentino sembrano ormai ridotte al lumicino, talmente grande è il distacco dal leader del Mondiale Marc Marquez: «Purtroppo il potenziale c'era ma un po' per sfortuna, un po' per colpa mia siamo indietro – dichiara – Con lo svantaggio che ho ora non si può fare programmi, bisogna solo correre gara per gara... Anche se nello sport non si può mai dire».

Per Jorge Lorenzo è colpa della Michelin
Il suo compagno-rivale Jorge Lorenzo, che in questa fase della stagione cammina insolitamente a braccetto con lui nella rincorsa alla Honda di Marquez, ha invece un'altra versione, meno psicologica e più tecnica, per spiegare le difficoltà incontrate dal duo Yamaha finora: «A rendere tanto incostanti i due piloti più costanti, ovvero Valentino e io, sono elettronica e gomme – ha risposto alla Gazzetta dello Sport – Se le regole non fossero cambiate avrei fatto un campionato come gli ultimi anni. È cambiata l’elettronica ma soprattutto le gomme: in Argentina mi hanno sorpreso, con le Bridgestone in quella curva non sarei caduto e con la pioggia non avrei avuto tanti problemi. L’anteriore Michelin da bagnato è molto molto morbida, ma sembra durissima e non ti dà la confidenza di frenare forte. Perdo tantissimo in staccata e continuo a frenare in mezzo alla curva perché non fermo la moto. A fine giro sono decimi». Quanto a Valentino, «è più veloce ed esplosivo su un giro, ma queste gomme non permettono errori, sei più vicino al limite e per questo, oltre alla sfortuna del Mugello, ha molti meno punti del 2015. Se Marquez non farà punti in diverse gare, magari io o lui potremo vincere il Mondiale, ma sarà impossibile se continua a salire sul podio. Ma ora penso solo ad andare forte, vincere più gare possibili, essere competitivo. Penso solo a vincere gare, non fare errori e a non avere più sfortuna. Se questo ci farà stare davanti a Valentino, meglio 2° che 3°. Ma il traguardo è essere campione. Se non ce la farò non sarà un disastro, ma avrò mancato l’obiettivo».