La Ferrari sfodera l'ultima arma segreta: arriva un nuovo motore
I motoristi di Maranello hanno speso i tre gettoni di sviluppo che gli rimanevano per realizzare l'ultimo aggiornamento al propulsore concesso in questa stagione 2016. Resta da capire se esordirà a Spa o a Monza.
MARANELLO – Nella valigia preparata al rientro dalle ferie, in vista della partenza per il Belgio, dove questo weekend tornerà in pista il Mondiale di Formula 1, la Ferrari ha messo anche un nuovo motore. Proprio sul rinnovamento del propulsore, seguito in prima persona da Mattia Binotto prima che fosse promosso a direttore tecnico dell'intera squadra, si è concentrata la maggior parte del lavoro a Maranello nella prima parte della stagione. Se infatti il pacchetto tecnico della SF16-H si è rivelato nel suo complesso inferiore a quello della Mercedes e, ultimamente, anche a quello della Red Bull, è sulla power unit che la Rossa ha compiuto i maggiori passi in avanti, riuscendo a colmare quasi tutto il divario in termini di potenza che accusava all'inizio dell'anno dalle Frecce d'argento. Per ottenere questo risultato, al contrario degli altri team che privilegiavano un approccio più cauto, i motoristi della Scuderia avevano già speso quasi tutti i gettoni di sviluppo concessi dalla Federazione. Nel carniere ne erano rimasti solo tre, che verranno utilizzati proprio per quest'ultimo aggiornamento del propulsore studiato per la volata conclusiva del 2016.
Debutto incerto
Il nuovo motore, insomma, è già pronto. Resta da capire se sarà montato sulle monoposto di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen già da questo weekend a Spa-Francorchamps o se, come sembra più probabile, il suo debutto slitterà alla gara successiva, quella di casa a Monza. Il settimanale specializzato austriaco Speed Week, infatti, sostiene che gli ingegneri abbiano ancora qualche dubbio sulla sua affidabilità e preferiscano proseguire per qualche altro giorno le prove al banco, prima di farlo esordire in pista. Inoltre, le precedenti power unit del Cavallino rampante hanno solo quattro gare sulle spalle (dall'Austria alla Germania), dunque sarebbe prematuro sostituirle ora, visto che Vettel ne ha già utilizzate quattro dall'inizio dell'anno. Qualunque sarà la decisione finale presa dalla Ferrari, comunque, è fin troppo chiaro che non è il motore il principale tallone d'Achille della monoposto: «La nostra macchina ha essenzialmente due lacune: l'efficienza aerodinamica e il grip meccanico – ha recentemente ammesso il team principal Maurizio Arrivabene a La Repubblica – Su quelle aree bisogna lavorare e noi lo facciamo da tempo».
Hamilton, penalità in vista
Sempre domani anche il leader del Mondiale, Lewis Hamilton, deciderà insieme alla Mercedes se utilizzare un motore fresco già da questo weekend a Spa o se aspettare Monza. Una decisione importante perché il nuovo propulsore porterà con sé dieci posizioni di penalità sulla griglia di partenza, resesi necessarie per le svariate rotture patite ad inizio campionato. «Perché potremmo aspettare Monza? Perché vogliamo minimizzare l'impatto della penalizzazione e su quella pista è più facile sorpassare», ha chiarito il boss Toto Wolff alla russa Sportbox.
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