MotoGP contro Formula 1, duello in frenata a Zeltweg
La differenza tra il campionato top delle moto e quello delle auto è tutta in staccata, come si scopre facilmente confrontando le prestazioni dei due mezzi sulla stessa pista, quella austriaca dove il Motomondiale corre domenica
ZELTWEG – MotoGP o Formula 1: quale delle due categorie raggiunge la velocità maggiore? E quale è più efficace in frenata? Il paragone diretto si può fare proprio sul circuito di Spielberg, che ha ospitato la Formula 1 il mese scorso e si appresta ad essere teatro della gara delle MotoGP. Oltretutto Brembo è da decenni il fornitore dei team più importanti di entrambi campionati. Certo, le caratteristiche fisiche dei due veicoli sono troppo differenti (702 kg di peso per la F1, soli 157 per la MotoGP, ma a fronte di un motore 1.6 turbo per le quattro ruote contro un 1.0 aspirato per le due). Entrambe le serie rappresentano però la massima espressione della ricerca in ambito motoristico e pertanto il parallelo ci permette di scoprire quanto sono avanzate le due tipologie di prototipi. Naturalmente sono diversi anche gli pneumatici sia per numero (quattro anziché due) sia per dimensione del battistrada: le monoposto di Formula 1 dispongono di gomme molto più generose rispetto alla MotoGP. Ma oltre alla larghezza del battistrada ciò che differisce tra F1 e MotoGP è l’impronta a terra, cioè la superficie del pneumatico a contatto con l’asfalto, assai diversa per la differente costruzione di uno pneumatico auto e di uno moto. Mentre nelle F1 la larghezza dello pneumatico coincide con l’impronta a terra, nella MotoGP questa è solo una porzione della larghezza totale del battistrada.
I numeri
Confrontando il miglior giro ottenuto nel 2016 da Lewis Hamilton in qualifica (1:07.922) e da Andrea Iannone (1:23.240) nei test del mese scorso, il gap tra Formula 1 e MotoGP supera i 15 secondi. I limiti delle MotoGP sono essenzialmente due: il tempo necessario per diminuire la velocità quanto serve per affrontare le curve (3.5 secondi contro 0.9 delle auto nella curva 8) e la velocità di percorrenza di curva (nella stessa piega si raggiunge i 134 km/h contro i 179 delle macchine). Entrambi sono imputabili a diversi fattori tra cui principalmente: la differente dinamica dei due veicoli, perché la MotoGP deve tenere in considerazione il rischio di ribaltamento del mezzo; la sostanziale differenza dovuta al carico aerodinamico, inesistente su una MotoGP, ma che influenza pesantemente i valori di decelerazione di una F1; la notevole differenza dell’impronta a terra degli pneumatici dei due veicoli. Naturalmente anche gli spazi di frenata delle moto risultano più lunghi a Spielberg: occorrono ben 250 metri alle moto per decelerare in curva 2, mentre alle F1 ne bastano 146. Non a caso, secondo gli ingegneri Brembo che seguono sul campo di gara le competizioni, a Spielberg i piloti delle MotoGP spendono il 29% della gara in frenata; mentre le Formula 1 solo il 17%.
Le motivazioni
Una differenza che determina tempi sul giro significativamente differenti. La spiegazione è tutto sommato banale: le Formula 1 possono scaricare subito a terra tutta la coppia frenante, perché non hanno alcun problema di equilibrio; mentre i piloti della MotoGP devono dosare la forza, perché con due sole ruote a disposizione il rischio di ribaltarsi è alto. Oltretutto, le monoposto dispongono di una impronta a terra dei quattro battistrada che è ben oltre il quadruplo di una MotoGP: naturalmente, maggiore è l’impronta a terra maggiore sarà la possibilità di scaricare a terra la coppia frenante. Per questa ragione, le decelerazioni di cui sono vittime i piloti sono in linea con le caratteristiche dei veicoli che guidano: 4,4 G medi per la Formula 1 contro gli 1,3 della MotoGP. Il circuito di Spielberg comporta quindi un impegno per gli impianti frenanti differente tra auto e moto: gli uomini Brembo l’hanno inserito tra quelli di media difficoltà per la Formula 1 e tra quelli impegnativi per la MotoGP. Cosa abbiamo imparato da questo nuovo confronto? In frenata le F1 sono significativamente più efficaci delle MotoGP. E anche il confronto sul circuito dello Spielberg lo conferma.