19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Mercato piloti Superbike

La telenovela è finita: Marco Melandri correrà con Ducati

Manca solo la firma del contratto: Macio avrebbe trovato un accordo verbale con Borgo Panigale per sostituire Davide Giugliano dalla prossima stagione. Sarà lui l'uomo in grado di riportare la Rossa al successo (e il pubblico in Sbk)?

Marco Melandri ai box Aprilia un anno fa
Marco Melandri ai box Aprilia un anno fa Foto: Aprilia

ROMAPrima ci fu l'offerta della Mv Agusta, a cui mancavano 400 mila euro di budget per trovare un accordo. Poi arrivò quella della Yamaha, che non riuscì però a garantirgli nulla di più appetibile di un sedile da tappabuchi con troppo poco preavviso. Dopo toccò alla Kawasaki, quella privata del team di Manuel Puccetti, dominatore della classe cadetta Supersport: ma la casa madre giapponese non ha intenzione di concedergli una moto al livello di quella ufficiale di Jonathan Rea e Tom Sykes. Oggi, finalmente, dopo tante peregrinazioni e altrettante trattative, la telenovela di Marco Melandri, a piedi da oltre un anno, ovvero da quando naufragò il suo deludente matrimonio con la Aprilia in MotoGP, sembra destinata a concludersi. Il suo manager Alberto Vergani, infatti, avrebbe trovato un approdo alla sua altezza, un top team con cui c'è già un accordo verbale e manca solo la firma sul contratto: la Ducati.

Prestazioni e visibilità
Anche la Rossa, del resto, in tema di cascomercato non ha risparmiato i colpi di scena in queste ultime settimane. Le uniche certezze sembrano la conferma di Chaz Davies e l'appiedamento di Davide Giugliano, che dopo tre anni in squadra è ancora a secco di vittorie (e potrebbe, lui sì, accettare il sellino della Kawasaki di Puccetti). Per sostituirlo si sono fatti tanti nomi: da Eugene Laverty (che sta cerando di rimanere in MotoGP con la Aspar) al talento emergente di casa Honda Michael van der Mark (che invece dovrebbe sostituire Sylvain Guintoli alla Yamaha). Ma lo sponsor principale Aruba, così come del resto Mediaset, che sborsa fior di milioni per i diritti tv del campionato, pretendono un pilota italiano, meglio se di alto profilo mediatico. E chi meglio di Macio, che avrà anche una nomea da primadonna lunatica, ma vanta anche grande esperienza (con Yamaha, Bmw e Aprilia) e grandi successi (19 vittorie e il ruolo di vicecampione mondiale) in Superbike, oltre a una riconoscibilità in grado di riportare il pubblico nostrano verso le derivate di serie? È lui l'uomo perfetto. E pazienza se toccherà allargare un altro po' i cordoni della borsa, dopo aver già garantito a Davies un aumento di stipendio a 700 mila euro annuali.

Obiettivo mondiale
Nel 2017, alla non più tenera età di 35 anni, insomma, Melandri dovrebbe abbracciare una nuova sfida: portare la Ducati Superbike, una moto che ha già dimostrato di non sfigurare nel confronto con la corazzata Kawasaki, al titolo iridato. Battendo il cannibale Jonathan Rea, ma anche il suo compagno di squadra, con cui già divise il box in Bmw nel 2013 e con cui non corre buon sangue (una specie di dualismo Rossi-Lorenzo). Gli ingredienti per rivedere un Mondiale Superbike finalmente pepato, insomma, sembrano esserci tutti. Manca solo la firma sul contratto.