18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Analizziamo il GP di Germania del Dottore

Valentino Rossi, tutti i motivi di una sconfitta pesante

Tutti hanno puntato il dito sulla strategia, ma non è quella ad essere costata più cara al pilota della Yamaha, ottavo al traguardo: «Sul finale non sentivo la moto e le gomme, ero troppo lento. E ho perso un'opportunità d'oro»

Valentino Rossi saluta dopo il traguardo al Sachsenring
Valentino Rossi saluta dopo il traguardo al Sachsenring Foto: Yamaha

CHEMNITZ – Sembrava la sua gara, anche questa volta. In una pista sulla carta sfavorevole alla sua Yamaha, Valentino Rossi ha sfruttato le condizioni da bagnato alla partenza per schizzare davanti a tutti nei primi due giri. È rimasto in lotta con il gruppo di testa fino a metà gara, quando l'asfalto che si andava asciugando ha costretto i piloti al cambio moto. Da lì in poi, il Gran Premio di Germania non è stato più lo stesso per il Dottore. Colpa dell'errore strategico, del ritardo nel rientro ai box per montare le gomme da asciutto rispetto al vincitore Marc Marquez? Certo. Ma non solo. «Il problema principale è stato che nella seconda parte della gara, con gomme intermedie sulla pista che stava diventando asciutta, ero molto lento», confessa.

Non solo strategia
Se avesse anticipato la sosta, come gli aveva consigliato il muretto Yamaha esponendogli il cartello 'box', insomma, il campione di Tavullia avrebbe al massimo potuto perdere un paio di posizioni in meno. Ma a farlo precipitare dietro anche ad Andrea Iannone, Dani Pedrosa e Jack Miller, fino all'ottavo posto, è stato lo scarso feeling negli ultimi giri, che non gli ha consentito di tenere un passo all'altezza di quello dei primi. «Per quanto riguarda la strategia, la realtà è che mi sarei potuto fermare due o tre giri prima, ma non sarebbe cambiato molto – spiega il pilota della Yamaha – Se avessi anticipato la sosta, sarei potuto arrivare sesto. Ero comunque rimasto insieme a Crutchlow e a Dovi (giunti rispettivamente terzo e secondo al traguardo, ndr), ma quando sono ripartito non sentivo la moto, ero molto lento, non ero a mio agio con le gomme. Alla fine sono arrivato ottavo e ho perso un'ottima opportunità di fare punti. È un vero peccato perché in condizioni normali sarei potuto salire sul podio».

E Marc prende il volo
Ed è proprio l'occasione persa (e regalata su un piatto d'argento proprio al principale rivale Marquez) l'eredità più pesante che Vale riporta a casa dalla trasferta del Sachsenring. Un distacco in classifica cresciuto a 59 punti, quando la MotoGP scavalla il giro di boa della stagione e si appresta alla pausa estiva. Un divario che diventa sempre più complesso sperare di colmare: «In queste prime nove gare non ho conquistato il massimo dei punti possibili, perché ho commesso degli errori – ammette Rossi – La distanza con Marquez in testa è molto grande. Ma in ogni caso abbiamo un'altra metà di campionato, nove gare, che sono tante. Dobbiamo lavorare bene e cercare di essere competitivi, di dare il massimo, poi vedremo».