27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Il parere del campione australiano

Anche Casey Stoner spinge Valentino Rossi verso il Mondiale

Perfino il Canguro, che in pista fu suo grande rivale, sostiene che il Dottore abbia «tutte le carte in regola per portare a casa il suo decimo titolo. Non è affatto troppo vecchio, è un fuoriclasse e ha fatto un buon anno»

Valentino Rossi e Casey Stoner insieme sul podio
Valentino Rossi e Casey Stoner insieme sul podio Foto: Ducati

BREMBATE DI SOPRA«Valentino Rossi non è affatto troppo vecchio per vincere il Mondiale. Ci sono persone che vincono maratone a 40 anni». Detto da uno che si è ritirato dalla MotoGP ad appena 26 anni (e che di Rossi, tra le altre cose, è stato uno degli avversari più ostici in pista) come Casey Stoner, questa è sicuramente una notizia. Oggi che è testimonial e collaudatore di lusso della Ducati e che la sua Rossa di Borgo Panigale è tagliata fuori dalla lotta per il titolo, il Canguro si può permettere di esprimersi sinceramente sulle chance del Dottore di riportare a suo favore l'ago della bilancia del campionato 2016: «Rossi è in una grande squadra, è un fuoriclasse, ha fatto un buon anno finora e vediamo cosa succede – ha dichiarato il due volte campione del mondo a margine di un evento promozionale alla Nolan di Brembate di Sopra – Ha tutte le carte in regola per portare a casa il suo decimo titolo mondiale».

Al lavoro per Lorenzo
E lui, Casey? Il tanto atteso e chiacchierato ritorno alle corse continua a smentirlo. Per ora pensa solo al futuro, ovvero a preparare una Ducati su misura per Jorge Lorenzo, che sarà punta di diamante del team bolognese dal prossimo anno: «Non ho ancora deciso se tornerò a gareggiare, ora penso solo ai test in Austria. Sarà affascinante lavorare a stretto contatto con lui ma non è giusto dire che diventerò il suo coach. Io lo aiuterò a prendere confidenza con la moto. Una cosa è certa: mi impegnerò al massimo per dargli un mezzo con cui poter vincere, con cui stare davanti». Ma Por Fuera può farcela davvero a vincere con la Ducati? «Realisticamente, io non posso prevedere il futuro. Tra l’altro, non so come guidi Jorge, né che assetti utilizzi adesso con la Yamaha. Dovrete attendere tutti il test di fine stagione a Valencia, e vi dirò: anche io sono curioso di capire il suo potenziale con la Desmosedici ma penso che un campione come lui possa vincere anche con la Ducati».

Beniamino dei ducatisti
Intanto, Stoner è reduce da una settimana di doppio impegno a Misano: prima i test, poi il bagno di folla della World Ducati Week: «Dall'ultima volta in cui l'avevo provata, nei test di Sepang, la Desmosedici GP è migliorata – aggiunge il campione australiano – Elettronica e gomme hanno avuto step evolutivi, quindi era più facile da guidare. Ma non si possono paragonare due piste differenti come quella malese e Misano. La Wdw? Sono sincero. La popolarità e l’affetto che i tifosi mi hanno riservato sono state esagerate, non immaginavo tanto calore da parte della gente. Lo devo ammettere, mi ha fatto molto piacere, non me l’aspettavo proprio. I tifosi elogiavano e incitavano solo me, a volte escludendo i piloti ufficiali di quest’anno; ad un certo punto, mi sono sentito in imbarazzo per loro».