16 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Il rivale numero uno

Valentino Rossi fa ancora paura alla Honda: «È il più forte»

Il team principal Livio Suppo e il leader del Mondiale Marc Marquez concordano: anche dopo la battuta d'arresto di Assen il Dottore non è fuori gioco: «Ha commesso piccoli errori, ma in pista rimane molto più veloce degli altri»

Valentino Rossi
Valentino Rossi Foto: Michelin

ROMA – Lo hanno etichettato come l'anti-Valentino, essendo stato team principal, negli anni, di molti tra i suoi più grandi rivali, da Casey Stoner ai tempi della Ducati fino a Marc Marquez oggi alla Honda. Sarà per questo che Livio Suppo, di Rossi, ha imparato a conoscere bene tutti i segreti. A partire dalla sua dote principale: guai a darlo per morto. Anche ora che, dopo la maledetta caduta di Assen, il Dottore ha ben 42 punti di distacco dal suo pilota che comanda la classifica iridata, il boss di Hrc si guarda bene dal darlo per spacciato: «Non ha senso dire così – getta acqua sul fuoco in un'intervista a Tuttosport – Valentino si è ritirato tre volte, una non per colpa sua e due volte per piccoli errori che lo hanno fatto cadere. Ma è troppo presto per dire una cosa del genere. Dobbiamo continuare ad aumentare il nostro vantaggio, sapendo che sarà difficile anche perché Lorenzo sarà fortissimo». Il merito di questa leadership mondiale, prosegue Suppo, è comunque tutto di Marquez: «Nel 2014 tutti dicevano che Marc vinceva perché aveva la moto migliore, ora invece la nostra Honda non è al massimo eppure è in testa al Mondiale…». Anche per questo non si può buttare la croce addosso al suo compagno di squadra, Dani Pedrosa, che pure non è apparso mai alla sua altezza nella prima metà della stagione: «Le sue ultime due gare erano state buone. Al Mugello aveva quasi stabilito il record della pista a Barcellona è arrivato a sei secondi da Rossi. Se la moto non va non può fare altro. Adesso dobbiamo tutti pensare positivo e lavorare molto per migliorare la moto, che però non è cattiva così come si dice».

E anche il leader lo teme
Condivide l'opinione del suo team principal anche lo stesso Marc Marquez. Pur se, sulla carta, l'avversario più vicino a lui resta il connazionale Jorge Lorenzo (staccato di 24 lunghezze), il più temibile rimane Vale: «Adesso in pista vedo molto più forte Valentino – ha dichiarato a margine della Allianz Night Run, una corsa benefica sul 'suo' circuito del Montmelò – È il più veloce in tutte le condizioni, è costante, indipendentemente dalle condizioni dell'asfalto e dall'aderenza, o se piove o meno. Certamente questo lo porta a commettere più errori dell'anno scorso. Non dimentichiamoci comunque di Lorenzo che l'anno scorso ha dimostrato che quando trova un buon feeling può vincere cinque gare di fila. Tra i due mi preoccupa più lui, ma solo perché è più vicino in campionato». Se Magic Marc è riuscito a tornare in testa al campionato dopo le delusioni del 2015 è stato grazie alla sua determinazione e anche ad una nuova maturità agonistica: «Vedevo una montagna molto grande e forse rendermi conto che non era facile mi ha permesso di arrivare qui. In questa stagione ho lavorato più che mai e ce la stiamo facendo – spiega – L'anno scorso Emilio Alzamora mi ha fatto notare che bisogna saper fare anche secondi posti, anche se questo è faticoso per me. Ho voglia di vincere, ma se per qualunque ragione non posso ottenere la vittoria, dovrò accontentarmi e ottenere il massimo che posso. Ma non siamo arrivati neanche alla metà e non ho una gara di vantaggio. Manca ancora molto».