19 marzo 2024
Aggiornato 03:00
Calcio - Serie A

Milan, il passo indietro di mister Brocchi

Si era vantato con orgoglio di essere stato chiamato alla guida del Milan per le sue idee, ma sono bastate sei umilianti partite per costringere Brocchi a fare marcia indietro e ripercorrere la strada del suo predecessore. Contro la Juventus sarà 4-4-2 oppure 4-3-3, alla faccia di Berlusconi e della sua voglia di trequartista.

MILANO - Abbiamo sempre reputato Cristian Brocchi un ragazzo intelligente, forse per questo ci ha stupito il suo gesto da kamikaze quando sei settimane fa ha deciso di accettare la sfida di Silvio Berlusconi e salire di livello. Una promozione significativa, come il passaggio dalla guida della formazione Primavera alla prima squadra, fa sempre un certo effetto all’autostima. Ma ai più attenti e neutrali osservatori, fin dall’inizio, questa crescita professionale è sembrato un tranello, un’imboscata, più che un effettivo attestato di merito.

Proposta che non si può rifiutare

Ecco perché vedere Brocchi accettare con tanto entusiasmo, e anche un pizzico di beata ingenuità, la proposta-capestro di Berlusconi ha suscitato a tutte le latitudini un certo scalpore.

Tutti quello che lo conoscono bene, vecchi amici e compagni di squadra, hanno provato in ogni modo a giustificare la scelta del neo allenatore rossonero con la condivisibile teoria della «proposta che non si può rifiutare». Forse però con il senno di poi - e magari anche del prima - quella a cui è stato chiamato mister Brocchi poteva e doveva essere catalogata con un’altra definizione: «mission impossible».

Dimissioni?

Dopo un mese e mezzo di batoste, figuracce e umiliazioni, adesso anche Cristian sembra essersene accorto. Circolano addirittura indiscrezioni riguardo un possibile tentativo di dimissioni - evidentemente rientrato in fretta - da parte del giovane ed inesperto allenatore del Milan, finalmente consapevole del guaio in cui si è cacciato.

Troppo tardi però. La sciagurata decisione di Silvio Berlusconi, purtroppo avallata anche da Brocchi, ha avuto il devastante effetto di distruggere definitivamente quella parvenza di squadra che Sinisa Mihajlovic a fatica stava cercando di costruire.

Giocatori irriconoscibili

Dal momento dell’esonero del tecnico serbo, il Milan ha inanellato una serie impressionante di mortificanti esibizioni e soprattutto ha dovuto far fronte al crollo verticale di tanti calciatori rossoneri, toccati oltre misura dall’addio di Mihajlovic. Nelle ultime giornate uomini come Romagnoli, Alex, Bacca, Kucka, Honda, sono apparsi letteralmente irriconoscibili, come se aver perso la guida rigorosa e sanguigna dell’ex allenatore della Sampdoria avesse fatto smarrire a tutti la strada da seguire.

Teoria supportata anche dallo sconcertante ed autolesionistico cambio di modulo, preteso da Silvio Berlusconi ed accettato con entusiasmo da Cristian Brocchi. Come se i tentativi - imposti anche quelli dall’alto di Arcore - di mister Mihajlovic di giocare con il trequartista, miseramente falliti ad inizio stagione, non fossero stati di nessun insegnamento per il nuovo profeta del calcio rossonero. 

Contro la Juve si cambia

Com’è come non è, alla vigilia della finale di Coppa Italia, l’appuntamento più importante della stagione per Milan, Sassuolo, Fiorentina e forse un pochino anche per la Juve - visto che al di là della vittoria del trofeo si decideranno le sorti europee di almeno tre club - mister Brocchi sembra aver capito la lezione ed è al lavoro per presentare all’Olimpico una squadra diversa: niente più trequartista, ma Milan schierato con il più rassicurante 4-4-2 oppure con il 4-3-3, moduli già entrambi praticati dai rossoneri in stagione.

Un disonorevole passo indietro per l’orgoglioso tecnico milanista, finora bravo solo a pontificare - dall’alto del suo 1.70 scarso - di essere chiamato alla guida del Milan solo per le sue idee, salvo poi dover fare marcia indietro e seguire le orme del suo predecessore. Ma come si dice in certi casi, meglio tardi che mai. C’è una finale di Coppa Italia da vincere e un posto in Europa da conquistare. In bocca al lupo.