4 ottobre 2024
Aggiornato 14:30
Calcio

Costacurta: “Balotelli nel mio Milan non sarebbe nemmeno entrato nello spogliatoio”

L’ex difensore rossonero boccia completamente il ritorno dell’attaccante bresciano a Milanello

MILANO - Mario Balotelli continua a far parlare di sé più per quello che non fa in campo e più per quello che fa al di fuori, fra sparatorie a salve, storie d’amore e pubblicazioni di foto e frasi sui social network (ammesso che di queste ultimi tre elementi interessi qualcosa a qualcuno). In questa stagione di ritorno al Milan, l’ex attaccante del Liverpool, complice anche un infortunio legato alla pubalgia che lo ha tenuto lontano dai campi per tre mesi, ha realizzato appena due reti, una in campionato a Udine ed una in Coppa Italia contro l’Alessandria, ed è ormai relegato al ruolo di riserva dei titolari Bacca e Niang. Eppure tutti a settembre parlavano di ultima possibilità per Balotelli, di occasione da non sprecare, una sorta di aut aut della maturità; Mihajlovic ci credeva, ora pare essersi convinto ad utilizzare più o meno sempre gli stessi undici, lasciando il numero 45 ai margini, pronto solo a subentrare in caso di risultato negativo o poco più. Balotelli è entrato negli ultimi minuti del derby ed ha subito rimediato una sciocca ammonizione, mentre il suo ingresso a Palermo è passato grosso modo inosservato; l’impressione è che la sua presenza in rossonero stia scivolando via in modo del tutto anonimo e che l’ex interista possa incidere molto meno rispetto alla sua precedente avventura milanista. 

Bocciatura totale

Molto più drastico è invece il commento di Alessandro Costacurta su Balotelli. L’ex difensore del Milan, infatti, è categorico sull’attaccante lombardo nato a Palermo: «Nel Milan in cui giocavo io - afferma l’ex calciatore - non solo Balotelli non sarebbe sceso in campo, ma non sarebbe mai nemmeno entrato negli spogliatoi, calciatori così non facevano al caso nostro. Ricordo che Gattuso al suo primo anno a Milanello era molto intemperante, non era da Milan, fu però molto intelligente, si adeguò all’ambiente milanista diventando negli anni un simbolo del club».