18 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Inizio in salita

Vale è già preoccupato: «Lorenzo troppo veloce»

Rossi chiude la seconda giornata di test MotoGP a Sepang in retromarcia: dal secondo posto scende al sesto. Mentre il suo compagno-rivale resta nelle prime posizioni. Dietro solo alla sorpresa italiana Petrucci

SEPANG – Al semaforo rosso della seconda giornata di test collettivi della MotoGP, in cima alla lista dei tempi c'è un italiano. Non è sua maestà Valentino Rossi, ma la giovane promessa (sempre più mantenuta) Danilo Petrucci, con la Ducati satellite del team Pramac. «Un tempo che dà grande fiducia alla squadra, ma non è del tutto realistico – ammette il pilota di Terni – Siamo migliorati, soprattutto sul fronte dell'elettronica, ma devo avvicinarmi di più ai primi sul passo gara». Dietro all'exploit della sorpresa tricolore c'è anche un colpo di fortuna, per lui, o di sfortuna, per Loris Baz: il terribile incidente, per fortuna senza conseguenze, occorso al pilota francese (anche lui con una Ducati satellite, quella del team Avintia) per l'esplosione della ruota posteriore in pieno rettilineo. Risultato: gli pneumatici più morbidi, per precauzione, sono stati rimessi in magazzino, almeno per oggi. E nessuno ha potuto più insidiare il tempo già stabilito in mattinata da Petrucci.

La versione di Valentino
A far discutere, e perfino tremare, di più i piloti non sono i riscontri dei cronometri, ma il pericolo creato dalle nuove Michelin. Oggi è finita bene, domani chissà. «Se ti ci metti a riflettere, è meglio che torni a casa e ti rimetti a letto, perché c..., è una delle cose più pericolose che possano accadere – dichiara Valentino Rossi – Loris è stato molto, molto fortunato e dobbiamo ringraziare tutti. Ma ora la cosa più importante è che la Michelin comprenda il problema e trovi una soluzione. Quando si guida una moto in rettilineo, ci si sente molto tranquilli, a dispetto della velocità. E, se succede una cosa del genere, fa paura». Sulla carta, la giornata di oggi ha portato un passo indietro per il Dottore, che dal secondo posto è sceso al sesto, a nove decimi dal tempo di Petrucci. Ma le sue sensazioni restano positive: «La nuova Yamaha è più potente della vecchia ed è migliorata nella velocità di punta, che l'anno scorso era il nostro unico vero punto debole – analizza il campione di Tavullia – Sono piuttosto soddisfatto: la giornata è stata dura, ma abbiamo migliorato molto la messa a punto della moto, il mio passo e il mio tempo sul giro. Al momento preferisco la versione più simile a quella dell'anno scorso, perché con quella più modificata ho dei problemi in frenata. Ma domani la riproverò: non ho fretta e prima di decidere aspetterò anche i prossimi test a Phillip Island». Il dato più preoccupante, semmai, è il distacco dai diretti avversari: otto decimi da Jorge Lorenzo (oggi secondo) e un paio perfino da Marc Marquez (quarto), che ieri era rimasto dietro. «Jorge è molto, molto veloce, anche oggi è stato il migliore con la gomma dura, perché Petrucci, Barbera e Marquez hanno fatto il tempo con la morbida», spiega.

Spagna agrodolce
Se perfino Valentino ammette la superiorità (momentanea) del suo compagno-rivale, figuriamoci quanto gongola il diretto interessato: «È solo la seconda giornata, è solo Sepang, dovremo vedere cosa accadrà a Phillip Island, poi in Qatar... – esordisce cauto il campione del mondo in carica – Ma la conclusione dopo i primi due giorni è che mi sento già meglio dell'anno scorso. Non so quanto durerà questa sensazione, ma al momento le gomme Michelin mi si adattano di più delle Bridgestone. Riesco a sfruttare meglio il mio potenziale, anche con le dure ho mantenuto una prestazione simile, nonostante temessi il contrario. Non so che margine di miglioramento abbiano i miei rivali, il mio lo scoprirò in futuro, ma penso sia ancora grande. Ma ad oggi la mia sensazione con la gomma, la messa a punto, l'elettronica e lo stile di guida rispetto agli altri è davvero, davvero ottima. Questo è ciò che conta». Meno proclami arrivano dal suo connazionale della Honda, Marc Marquez. Che, pur avendo abbattuto ben 1.4 secondi rispetto al suo crono di ieri, continua a manifestare i soliti problemi: «Siamo ancora molto lontani con l'elettronica – ammette – Domani dovremo ancora confermare tutto. Abbiamo ancora tempo per migliorare, ma avrei preferito che fin dall'inizio tutto funzionasse bene. Invece non è stato così. Dobbiamo continuare a spingere al massimo». Perché, mentre gli avversari lavorano, Jorge Lorenzo, intanto, sembra già pregustare la fuga.