29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
L'opinione del capo

Anche il boss della MotoGP contro Rossi: «Nessun biscotto»

A due mesi dal velenoso finale dell'ultimo Motomondiale, il patron del campionato Carmelo Ezpeleta dice finalmente la sua: «Non ho visto alcun accordo tra Marquez e Lorenzo, ma i tifosi non sono obiettivi»

BARCELLONA – E meno male che bisognava fare di tutto per spegnere la polemica. A poco meno di due mesi dall'inizio del nuovo Mondiale di MotoGP, è tornato prepotentemente d'attualità il velenoso finale dello scorso. Prima a riaprire le ostilità è stato il leggendario campione Giacomo Agostini, smentendo categoricamente la versione di Valentino Rossi e dei suoi: quella del biscottone spagnolo architettato tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez per fargli perdere il titolo. Oggi, ci si mette anche Carmelo Ezpeleta: l'amministratore delegato della Dorna, la società che organizza il campionato, e che finora si era mantenuto sempre super partes. Spagnolo sì, ma anche molto amico di Valentino, oggi il patron del Motomondiale si è lasciato convincere a dire finalmente la sua. Schierandosi anche lui sulla posizione di Ago: «Non credo ci sia stato alcun accordo tra Marquez e Lorenzo – ha dichiarato nel corso di una lunga intervista concessa al quotidiano sportivo Marca – ma è solo una mia opinione: se si osserva la cosa dalla parte dei tifosi non la si può vedere in modo oggettivo».

Gestione perfetta
Ciò di cui Carmelo Ezpeleta è più convinto, comunque, è il fatto che i vertici della MotoGP hanno gestito al meglio lo scontro a tre tra Rossi, Lorenzo e Marquez nell'epilogo dell'ultimo Mondiale: «Io non posso impedire a nessuno di parlare di quanto successo – prosegue il numero uno della classe regina – ma credo che abbiamo gestito bene la cosa: la decisione di non farli parlare, a Valencia, è stata giusta e loro erano d’accordo, ma era chiaro che, qualsiasi risultato fosse maturato, ci sarebbe stata una parte comunque scontenta. Credo che abbiamo fatto quello che si doveva, che era non incendiare ulteriormente le cose. Il Mondiale di MotoGP è materiale infiammabile, lo è sempre stato. Può accadere di tutto e bisogna essere preparati, l’esperienza ci insegna ad essere più calmi». Lo stesso vale per la Federazione motociclistica internazionale: «Il campionato appartiene alla Fim e noi lo gestiamo. Mi ha divertito il fatto che un giornalista italiano mi abbia chiesto: ‘Dov’è la Fim?’. La Fim è quella che ha deciso. C’è la direzione di gara che decide le penalizzazioni e, se non c’è accordo, come in questo caso, si passa ai commissari della Fim. È più facile creare polemiche che regole».

Ma Vale è il migliore
Certo è che queste dichiarazioni accentuano l'impressione che la coda di polemiche non si sia mai realmente spenta. Al contrario, che covi sotto la cenere, pronta a riaccendersi in Qatar al via della nuova stagione: «Non so se Rossi si presenterà insieme a Marquez in conferenza stampa in Qatar, né se si daranno la mano e non mi preoccupa. Una delle cose che ho imparato è che non puoi cercare di cambiare l’opinione della gente, ma i fatti sono i fatti. Un ritiro di Valentino? Non mi preoccupo delle cose che non posso gestire: nessuno può correre per tutta la vita, ma credo che resterà nel motociclismo anche dopo il suo ritiro, anche se non ho certezze. Ne ho parlato con lui, l'ho visto molto motivato e voglioso di tornare a correre e di vincere, dipenderà da lui. Lui è prima di tutto un pilota straordinario, basta vedere quello che sta facendo a 36 anni contro tre rivali che hanno portato le competizioni motociclistiche a un livello che considero il più alto di sempre. Questo dimostra il pilota che è».