Tra timori e speranze, i piloti sono già nel 2016
Tutti i big migliorano nel secondo giorno di test. Marquez è il più veloce, ma cade ancora. Le due Suzuki sorprendono, ma con la vecchia elettronica. Le Yamaha si avvicinano. Le Ducati sono più lente, ma soddisfatte. E ora tutti in vacanza

VALENCIA – L'immancabile caduta di giornata (sempre per colpa della perdita dell'anteriore, che sta diventando una fastidiosa consuetudine con le gomme Michelin) è arrivata anche oggi per Marc Marquez. E proprio nel momento più sbagliato, al primo giro con il nuovo motore. «Stavo frenando quasi da dritto, non stavo nemmeno spingendo molto, ma ho bloccato la gomma davanti – racconta – È successo lo stesso a molti altri piloti, dobbiamo ancora capire bene la Michelin, ma sembra che rendano la moto molto più sensibile. Loro devono lavorare, perché tra ieri e oggi sono caduti una quindicina di piloti contro i due del weekend di gara, ma anche noi stiamo capendo bene il comportamento degli pneumatici». Ma questo è l'unico lato negativo del secondo e ultimo giorno di test pre-2016 a Valencia: il cronometro, infatti, ha attribuito allo spagnolo della Honda il miglior tempo, mezzo secondo più veloce di ieri. «Sono soddisfatto della giornata – commenta – I tempi sono molto vicini, perché fare un giro veloce con le Michelin è molto facile, è più difficile tenere il ritmo. Ma soprattutto dobbiamo lavorare sull'elettronica, questa è la nostra priorità: per migliorare ci vorrà tempo, siamo ancora molto lontani dal limite del software. Per questo è difficile capire a che punto è anche il nostro nuovo motore, che sembra avere un buon potenziale ma anche qualche lato negativo».
Tutti migliorano
I miglioramenti rispetto a ieri, sia sul fronte delle gomme che su quello dell'elettronica, sono del resto una costante per tutti i top team. Mezzo secondo lo ha limato anche Jorge Lorenzo, oggi quinto: «Il mio bilancio è positivo, perché sono rimasto sulla moto, mentre altri piloti sono caduti anche tre volte. Abbiamo fatto un grande lavoro per capire il limite di questi pneumatici e adattare a loro la moto. E se ieri avevo un po' di paura per la nuova elettronica, oggi in realtà è migliorata tantissimo. Il cambiamento è stato radicale, ci sono molti aspetti da studiare e da capire ma ci siamo già avvicinati molto alle Honda, che hanno già provato le Michelin più a lungo di noi». Valentino Rossi ha addirittura fatto meglio di un secondo pieno, pur fermandosi alla settima posizione: «Sono abbastanza contento di come è andata, sono stato piuttosto veloce soprattutto nel pomeriggio. Abbiamo provato delle soluzioni che ci hanno aiutato con le Michelin e infatti sono riuscito a fare tanti giri sul piede dell'1:31 e a trovarmi bene in moto. E anche la nuova elettronica è già migliorata molto. Non ho mai fatto un giro veloce vero e proprio ma ho preferito dedicarmi a run più lunghi per capire il degrado delle gomme. Dobbiamo lavorare, perché Honda e Suzuki sono andate molto forte, ma siamo stati piuttosto competitivi». La vera sorpresa del mercoledì, in ogni caso, si chiama Suzuki, che con Aleix Espargaro ha portato a casa il quarto tempo e con Maverick Viñales addirittura il secondo. Ma con il trucco: ovvero con il software 2015, di un buon mezzo secondo più rapido rispetto al nuovo che ha debuttato ieri. Comunque Viñales si permette di sorridere: «Le gomme Michelin rendono più stabile la nostra moto, la fanno girare un po' meglio. Quanto al nuovo software, non lo posso ancora dire in prima persona, ma in base alla loro esperienza i nostri ingegneri mi dicono che dovrebbe essere migliorativo per noi».
Il più felice è Iannone
Il più entusiasta dei nuovi pneumatici e della nuova elettronica, però, resta Andrea Iannone, che già ieri aveva speso solo parole di elogio per i cambiamenti tecnici: «Ieri siamo partiti davvero molto bene: mi sono subito adattato alle Michelin, abbiamo questo materiale e non possiamo farne a meno – dichiara il Maniaco – Oggi ho provato anche il software unico e sono contento pure di quello. È divertente da guidare, si fanno più traversi, la moto impenna di più: per certi versi è un ritorno al passato. Oltretutto ho migliorato costantemente il mio tempo: secondo me la base non è male. Peccato per la scivolata alla curva 5, secondo me avevo solo la gomma un po' fredda: sono entrato un po' deciso e mi si è chiuso lo sterzo, ma per fortuna andavo piano». E dire che il pilota di Vasto non è andato oltre l'ottava posizione, mentre il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso ha fatto anche peggio, quindicesimo, pur staccato di meno di un secondo da Marquez: «All'elettronica do un nove: non abbiamo avuto problemi, anche se è un po' diversa. Con le gomme il feeling non è stato perfetto, spero ci sia un buon margine di miglioramento, perché finora tutte le soluzioni provate non ci hanno aiutato. L'ideale sarebbe essere già lì davanti, ma il lato positivo è che siamo tutti molto vicini».
Ultimo giorno di scuola
La considerazione che però disegna il sorriso più grande sul volto di tutti i piloti è che finalmente oggi si chiude un'entusiasmante quanto estenuante stagione 2015. «Sono contento di andare a casa e di fare un po' di vacanza», conferma un laconico Rossi. «Ora volerò a Siviglia per un evento Repsol, poi mi divertirò con un campus con i bambini da nove a tredici anni e infine farò un altro test a Jerez – ribatte invece Marquez, ancora in piena attività – Devo ancora lavorare, l'anno non è finito». Lorenzo pregusta le celebrazioni per il titolo: «Ho molta voglia di andare a Madrid stasera. Domani ho ancora qualche intervista con la stampa e poi nel pomeriggio sarò a Maiorca, per festeggiare il titolo con la mia gente». Il più ansioso è Andrea Iannone, che tra qualche ora finirà sotto i ferri per operarsi alla spalla: «Dovrò essere paziente, stare calmo, non farmi prendere dalla foga di recuperare perché i tempi sono quelli». Anche lui lo rivedremo in pista, puntuale, solo tra qualche mese.
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