6 ottobre 2024
Aggiornato 22:00
Calcio - Serie A

La parola a Mihajlovic: qual è il vero Milan?

La vittoria all’Olimpico contro la Lazio aveva illuso un po’ tutto l’ambiente rossonero, ma poi è arrivata l’inatteso passo indietro contro l’Atalanta, nel gioco prima ancora che nel risultato, che ha riportato il Milan con i piedi per terra. E ora ci si interroga sul reale potenziale di questa squadra.

MILANO - La capacità di adattarsi ad ogni singola situazione di gioco è sempre stata vista come una qualità preziosa per una squadra di calcio, ma quello che accade al Milan da qualche settimana a questa parte sta assurgendo a livelli di drammaturgia degni del miglior Zelig di Woody Allen, considerato unanimemente il principe dei trasformisti.
Prendiamo ad esempio le ultime vittorie casalinghe contro Sassuolo e Chievo. I rossoneri hanno offerto in entrambi i casi prestazioni opache, grigie e incolori, ma sufficienti - grazie a spirito di sacrificio e sofferenza - per avere la meglio sulle due compagini provinciali, allenate con sapienza e maestria da Di Francesco e Maran.

L’illusione contro la Lazio
Per non parlare della trasferta all’Olimpico contro la Lazio, indubitabilmente la partita più infingarda per i troppo romantici fan del diavolo. Al cospetto di una squadra biancoceleste che definire in disarmo è dire poco, il Milan ha alzato la voce, mostrato i muscoli e fatto valere il proprio prestigio, espugnando il fortino laziale e portando a casa tre punti di vitale importanza.
Mai trionfo fu però più illusorio. La strepitosa compilation di pressing, raddoppi, sovrapposizioni, diagonali, combinazioni, movimenti senza palla, offerti dai calciatori rossoneri, sintomatica ed inequivocabile evidenza di una crescita del gioco importante, è sfiorita a distanza di appena una settimana, contro una coriacea Atalanta.

L’Atalanta ammazza-sogni
È bastata una squadra organizzata con cura - quella bergamasca -, in grado di mandare a memoria schemi e dettami tattici del suo allenatore, e soprattutto desiderosa di mettersi alle spalle un periodo buio dando una sterzata importante alla propria stagione, e il Milan luminoso e spumeggiante dell’Olimpico si è disciolto come un ghiacciolo al sole del deserto. Bruciando così ogni velleità di Mihajlovic e compagni di compiere il definitivo salto di qualità per tentare la scalata ai vertici della classifica.
Ecco allora materializzarsi l’interrogativo inquietante che ha preso a rimbalzare da un capo all’altro della tifoseria milanista: qual è il vero Milan, quello delle tre vittorie consecutive oppure quello misero visto in tutti i precedenti scontri diretti e nell’ultima deprimente esibizione a San Siro contro l’Atalanta?

Qual è il vero Milan?
Arrivati quasi ad un terzo del campionato è lecito iniziare a fare i primi bilanci e il quadro che ne viene fuori è effettivamente disarmante per i colori rossoneri. Non tanto per i 20 punti conquistati dal Milan di Mihajlovic, che rappresentano comunque un bottino sostanzioso (soprattutto a paragone con le ultime tre stagioni), quanto per le prestazioni complessive offerte. Il sospetto sempre più fondato è che l’eccezione sia stata la vittoria sontuosa contro la Lazio, sensazione confortata anche dalla pessima prova offerta dai biancocelesti nel derby, piuttosto che l’ultimo pareggio casalingo contro i nerazzurri bergamaschi. Una prestazione colorata in mezzo a tanto grigiore. E la prova a conforto di una tale inquietante teoria è offerta dal rendimento del Milan contro le dirette pretendenti ad un posto Champions per la prossima stagione: bat­tu­to dalla Fio­ren­ti­na in tra­sfer­ta all’esor­dio, poi a San Siro dall’Inter nel derby e per finire dal Na­po­li in quella che può essere serenamente definita un’autentica disfatta.

Decisiva la trasferta allo Juventus Stadium
Dopo la sosta, il calendario riserva ai rossoneri una succulenta opportunità per stravolgere le opinioni diffuse e porre la squadra di Mihajlovic sotto una nuova luce agli occhi del campionato: la trasferta a Torino contro i bianconeri campioni d’Italia, non brillantissimi come nelle scorse annate, ma comunque in evidente risalita.
Un risultato positivo allo Juventus Stadium avrebbe il potere di rinsaldare la posizione del tecnico serbo sulla panchina rossonera e accrescere le ambizioni di Champions League, altrimenti la stagione del Milan prenderebbe una piega triste e deprimente, non molto diversa dalle ultime sconfortanti versioni dell’ex club più titolato al mondo.