Valentino si vendica di Marquez. E lo sbatte a terra
A tre giorni dalla dichiarazione di guerra contro lo spagnolo della Honda, il Dottore passa dalle parole ai fatti. E, al culmine di una battaglia serrata, con una ginocchiata stende il campione del mondo in carica. Per i commissari è colpevole
SEPANG – Nella sua villa di Hollywood, stamattina, mentre come d'abitudine guardava in televisione il Gran Premio di MotoGP, Brad Pitt si sarà mangiato le mani. Il suo documentario dedicato alle imprese dei campioni del motociclismo, infatti, è uscito nelle sale cinematografiche già a metà di questa stagione, senza attendere l'esito finale di questa entusiasmante volata mondiale. Un'occasione persa, per lui: perché le ultime gare del campionato 2015 stanno regalando agli appassionati una quantità di emozioni e colpi di scena che nemmeno il più bravo sceneggiatore sarebbe mai riuscito a inventarsi. L'ultimo, ma solo per ora, è arrivato proprio oggi a Sepang, in Malesia. A soli tre giorni dalle dichiarazioni di guerra contro Marc Marquez in conferenza stampa, in cui aveva accusato il campione del mondo uscente di aiutare deliberatamente il suo connazionale Jorge Lorenzo, Valentino Rossi è passato dalle parole ai fatti.
Ai ferri corti
Rossi e Marquez, infatti, si sono trovati coinvolti in una battaglia serrata durante la corsa, scambiandosi le posizioni in più di un'occasione. Il Dottore ha continuato ad accumulare tensione, dimostrandolo con gli ampi gesti delle mani che ha indirizzato verso il suo rivale, in segno di evidente frustrazione. Finché il campione di Tavullia non ha perso definitivamente la calma: all'ingresso della curva 14, ha guardato due volte verso il suo rivale, ha alzato il ginocchio e ha colpito la Honda dello spagnolo, che è immediatamente caduta per terra. Per Marquez la gara è finita nel peggiore dei modi, mentre Valentino ha proseguito fino a giungere in terza posizione, alle spalle del vincitore Dani Pedrosa e del suo compagno-rivale Lorenzo. «Purtroppo ho perso molto tempo con Marc – ha raccontato il pesarese in parco chiuso, con le sue uniche parole pronunciate a caldo sulla vicenda – e alla curva 14 ho cercato di finire un po' largo per avere una migliore traiettoria e rallentarlo, perché stava correndo solo per ostacolarmi. Ma purtroppo, non so come sia accaduto, è venuto verso di me e penso che in quel momento ci siamo toccati. In ogni caso è un peccato, perché penso che in condizioni di gara normali avrei potuto lottare con Jorge, invece ho perso altri punti e a Valencia per me sarà più difficile».
La punizione
La direzione gara non ha però creduto alla confusa versione di Rossi: i commissari gli hanno attribuito la colpa dell'incidente e gli hanno inflitto altri tre punti penalità oltre a quello che già gli era stato inflitto in precedenza, con il risultato che nell'ultimo e decisivo Gran Premio a Valencia sarà costretto a scattare dal fondo della griglia di partenza. Eppure, evidentemente, come traspare anche da queste poche dichiarazioni, secondo lui Marc Marquez si meritava una lezione di quelle memorabili per il suo comportamento delle ultime gare. E questa resa dei conti tra campioni val bene una tirata d'orecchie della Federazione.
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