La Ferrari ci ripensa: ecco il super-motore. E le penalità...
Proprio poche ore prima dell'inizio del GP degli Stati Uniti, la rossa sceglie di anticipare l'introduzione del nuovo e più potente propulsore 2016. In cambio entrambi i piloti dovranno arretrare di dieci posizioni sulla griglia di partenza
AUSTIN – Colpo di scena nella preparazione per il Gran Premio degli Stati Uniti, che scatterà nella serata italiana. La Ferrari, che fino a qualche giorno fa sembrava essersi convinta a rimandare l'aggiornamento del suo propulsore, in attesa dei risultati definitivi delle prove al banco, proprio ieri sera, nell'immediata vigilia dell'inizio del weekend di gara, ha invece deciso il clamoroso dietrofront. Sulle monoposto di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, insomma, a partire dalla gara statunitense sarà montato un nuovo super-motore, una versione già molto simile a quella con cui l'anno prossimo il Cavallino rampante spera di dare battaglia ad armi pari alla Mercedes per il titolo mondiale. Ma questa innovazione tecnologica porta con sé anche un effetto collaterale: entrambi i piloti, infatti, saranno costretti a pagare dieci posizioni di penalità sulla griglia di partenza di domenica.
Vedrete che potenza
Per entrambi i ferraristi, infatti, che avevano già rinnovato il proprio motore nello scorso Gran Premio di Monza, questa ulteriore power unit è la quinta ad essere utilizzata nel corso della stagione. Una in più di quelle concesse al massimo dal regolamento della Formula 1: da qui la penalizzazione che è scattata automatica. Eppure questo notevole handicap non sembra preoccupare più di tanto Vettel: «Sì, saremo arretrati di dieci posizioni in griglia per il nuovo motore, ma questo fa parte dei nostri piani – ammette il pilota tedesco – Non è né un segreto né una sorpresa. Il nostro programma era quello di avere sempre il miglior motore possibile, in ogni momento della stagione, e penso che i nostri tecnici motoristi abbiano svolto un lavoro enorme». Stavolta, infatti, il propulsore che debutterà in pista ad Austin dovrebbe dare un grosso impulso alle prestazioni della rossa di Maranello. Ma avrà anche bisogno di un prevedibile rodaggio iniziale, che la Scuderia avrà tutto il tempo di compiere negli ultimi quattro GP della stagione. «Non prendiamolo come un lato negativo, al contrario è positivo – ammonisce Seb – Stiamo spingendo al massimo e gli ingegneri sono riusciti a fare grandi passi avanti in termini di prestazioni».
Un aiutino a Hamilton
L'ennesimo segnale concreto che conferma quanto il team principal Maurizio Arrivabene va sostenendo ormai da mesi: l'obiettivo della Ferrari non è più fissato sul finale di quest'annata, ma sul 2016. Anche a costo di mettere a rischio il secondo posto in classifica generale che Vettel è riuscito a strappare proprio nell'ultima gara a Nico Rosberg. E quella piccola chance di contendere a Lewis Hamilton il titolo mondiale che, con 66 punti di distacco sui 100 ancora disponibili, almeno la matematica lascia aperta davanti al teutonico. «Se si guarda solo a questa gara isolata, non è una grande notizia – confessa Vettel – Ma dovete guardare l'intero progetto e l'intera stagione. Dobbiamo subire le conseguenze qui, per continuare a godere della massima potenza in ogni gara. E vedrete presto i lati positivi, i grandi passi che abbiamo compiuto».
- 04/11/2019 Bottas vince ad Austin, Hamilton campione. Verstappen duro: «La Ferrari ha smesso di barare»
- 02/11/2019 Vettel: «Speriamo di azzeccare tutto». Leclerc: «Hamilton più forte sul passo gara»
- 31/10/2019 Sebastian Vettel: «Austin? Pista adatta alla Ferrari, ma nulla è scontato»
- 26/10/2018 Raikkonen: «Inutile criticare Vettel per i suoi errori»