24 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Calcio - Serie A

Milan, l’ombra di Saponara su Honda e Galliani

Il fantasista dell’Empoli, ceduto forse con troppa leggerezza nello scorso mese di gennaio, rappresenta una ferita ancora aperta per i tifosi rossoneri, costretti ad assistere alle prestazioni tutt’altro che irresistibili del pari ruolo Honda, preferito l’anno scorso a Saponara.

MILANO - «Perché non ha funzionato al Milan? Mi serviva tempo, mi serviva giocare». Parole e musica di Riccardo Saponara, fantasista classe ’91 ceduto con impareggiabile ottusità dalla dirigenza rossonera all’Empoli nello scorso mese di gennaio per una manciata di milioni (1+4 per le due metà del cartellini, 5 totali). Come se non fossero già sufficienti le prestazioni sempre superlative di Riccardo Saponara con la maglia del club toscano, ecco arrivare le dichiarazioni del fantasista reggiano a girare il coltello nella piaga ancora aperta dei tifosi rossoneri: «La gente non sa che è difficile dimostrare tutto in pochi minuti. I tifosi del Milan criticano la società per avermi venduto per così poco? Questo aumenta il mio rammarico. Da tifoso e sognatore milanista volevo fare bene, ma ero come impotente. Mi aveva voluto Allegri, senza di lui è stato più complicato».

Saponara, tifoso del Milan ceduto con rimpianto
Oltre al danno, ecco anche la beffa. Riccardo Saponara è sempre stato un tifoso del Milan e con la casacca rossonera addosso avrebbe voluto esplodere e dare il meglio di sé. Invece qualcuno a Milanello ha pensato bene di rinunciare a cuor leggero al suo talento, dando prova di una lungimiranza molto vicina allo zero assoluto. Eppure per evitare il frittatone sarebbe bastato poco, agire come abitualmente fanno le società serie, previdenti e gestite da professionisti all’altezza della situazione: una cessione in prestito, ma senza diritto di riscatto a favore dell’Empoli o quanto meno con un diritto di controriscatto a disposizione, in modo da non rischiare di perdere il calciatore per pochi spicci.

Mastour salvato dal caso Saponara
Più o meno quanto ha fatto quest’anno Galliani con Hachim Mastour, ceduto con prestito biennale al Malaga, ma con la possibilità di ricomprarlo ad una cifra prestabilita. È servita però la pessima gestione del caso Saponara per aprire gli occhi all’amministratore delegato rossonero, applaudito dalla quasi totalità degli addetti ai lavori come uno dei dirigenti più esperti ed abili dell’intero mondo del calcio, ed invece capace di défaillance come quella di Saponara, frutto di improvvisazione ed incapacità.

Intanto Honda continua a latitare
E ad amplificare l’insoddisfazione della tifoseria milanista ecco aggiungersi le prestazioni indecorose di colui che è stato preferito al trequartista empolese, il samurai Keisuke Honda, protagonista di un inizio stagione da incubo, assolutamente in linea con la fine di quella precedente.
«Non sono per niente soddisfatto della mia partita», sussurrava con un filo di voce il capitano del Giappone ai microfoni nel dopo Milan-Palermo. Figuriamoci i tifosi, letteralmente imbufaliti all’idea di vedere sulle spalle del nipponico la gloriosa maglia rossonera con il numero 10 che fu sulle spalle di leggende milaniste quali Rivera, Savicevic, Seedorf, tanto per citarne alcuni.

Per Saponara c’è il rischio Juve
Oggi però la paura più grossa per i fan del diavolo è rischiare di vedere presto Ricky Saponara protagonista del campionato italiano con una maglia diversa da quella a strisce verticali rosse e nere. Ad esempio quella del Napoli, società interessata al fantasista empolese già nello scorso mercato, o addirittura quella della Juventus, alla cui guida c’è quel Massimiliano Allegri che lo volle a tutti i costi al Milan. Dover rinunciare ad un potenziale fenomeno per due lire è doloroso, ma accettare di vederlo furoreggiare con i colori del nemico sulle spalle potrebbe essere davvero troppo per i tifosi milanisti. Specialmente se il Milan fosse costretto a schierare titolare ancora a lungo uno come Honda. 

Allora si che Adriano Galliani avrebbe più di qualcosa da spiegare al popolo rossonero.