20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
I progetti del Cavallino rampante

La Ferrari non si ferma: ecco il piano per la fine del 2015

Uno sviluppo continuo, passo dopo passo, che riguarda soprattutto il motore ma anche la vettura nel suo complesso. E che ha portato ormai la rossa di Maranello molto vicina tecnicamente alla Mercedes

ROMA – Lo ha detto anche il presidente Sergio Marchionne: il grande salto della Ferrari è previsto nel 2016. Quando, anche grazie al nuovo motore che i tecnici stanno sviluppando a Maranello, la rossa ha il chiaro obiettivo di lottare ad armi pari con la Mercedes. Ma attenzione: questo non significa che la Scuderia abbia già gettato la spugna per il finale della stagione 2015. Al contrario, se è riuscita a non perdere il contatto con le frecce d'argento finora, è perché lo sviluppo della vettura è stato costante e ininterrotto. «Abbiamo fatto piccoli passi nella direzione giusta – spiega Kimi Raikkonen – applicando soluzioni che pensiamo che ci aiutino. Per tutto l'anno abbiamo preso le decisioni giuste, spingendo la macchina in avanti e migliorandone le prestazioni. Anche a Monza è stato così», nonostante la partenza da incubo che ne ha compromesso il risultato.

Senza fermarsi mai
E questo metodo dei piccoli passi continuerà ad essere applicato fino alla conclusione del Mondiale: «Ho sempre detto che la nostra strategia per la vettura e per il motore è quella di uno sviluppo graduale – sottolinea il team principal Maurizio Arrivabene – Abbiamo speso un paio di gettoni qui per il propulsore e siamo rimasti soddisfatti delle sue prestazioni. Da adesso alla fine della stagione dobbiamo anche lavorare sulla sua affidabilità. Ora il da farsi con il resto dei nostri gettoni dipende da una decisione tattica. Certamente, siamo ancora in fase di sviluppo con questa vettura: non ci arrenderemo, anzi andremo avanti fino alla fine della stagione. E quando parlo di vettura non penso solamente al motore, ma alla monoposto nel suo complesso».

L'aggancio
Non c'è dubbio, infatti, che la Ferrari abbia un margine di miglioramento, soprattutto sul fronte del propulsore, molto più ampio della Mercedes. E non solo perché la power unit tedesca sembra ormai giunta vicina al suo limite, ma anche per i quattro gettoni che le restano in tasca ancora da spendere, mentre i campioni del mondo in carica si sono giocati gli ultimi proprio a Monza. E ad esserne consapevoli sono anche gli stessi avversari: «Con l'ultimo sviluppo che hanno applicato al Gran Premio d'Italia, ora il motore Ferrari è competitivo quanto il nostro Mercedes – ammette l'ex ferrarista Felipe Massa, oggi alla Williams – E su una pista come Monza il propulsore fa un'enorme differenza. Ad ogni gara ora diventa sempre più difficile per noi, perché la rossa sta sviluppando la propria vettura». «Il motivo è facile da spiegare: hanno un budget notevole, molto superiore al nostro – gli fa eco il suo direttore tecnico Pat Symonds – Hanno fatto investimenti grandissimi per migliorare il telaio ma soprattutto il motore, che era il loro principale problema nel 2014». Ora resta solo da raccoglierne i frutti.