2 maggio 2024
Aggiornato 18:30
Dietro le quinte della rossa

Per il 2016 la Ferrari studia un motore rivoluzionario

Più snello, più potente e con il famoso «pulsante magico» inventato dai rivali della Mercedes: questa è l'arma segreta che i tecnici del Cavallino rampante stanno sviluppando e che dovrebbe colmare il gap dalle frecce d'argento

ROMA – Lo ha annunciato senza mezzi termini il presidente Sergio Marchionne in persona, in occasione della sua visita al paddock del Gran Premio di Monza lo scorso weekend: la Ferrari è pronta a schierarsi al via della stagione 2016 di Formula 1 con «una vettura e un motore completamente diversi». Una dichiarazione chiara che ha lasciato sbalorditi non pochi addetti ai lavori: la rivoluzione tecnica in questione, infatti, non riguarderà i regolamenti, che rimarranno sostanzialmente invariati per il prossimo Mondiale, mentre saranno notevolmente modificati in vista del 2017. Dunque, bisogna credere davvero a queste parole altisonanti di Marchionne? E, se sì, da dove arriveranno queste importanti novità?

Arriva il manettino
Un indizio giunge dai jolly ancora a disposizione di Maranello per sviluppare il proprio motore. Mentre infatti la Mercedes ha sfruttato tutti e sette i suoi rimanenti «gettoni» per introdurre il nuovo propulsore utilizzato nella gara italiana, l'aggiornamento della rossa ne è costato solo tre. I quattro restanti saranno spesi soltanto tra qualche settimana, aprendo la strada ad un aggiornamento che rinnoverà in profondità l'architettura stessa del motore. «Pensiamo che la Ferrari ora abbia introdotto la peculiarità del nostro sistema che voi avete definito 'pulsante magico'», ha svelato il team principal rivale, Toto Wolff, riferendosi al turbo che le frecce d'argento utilizzano soprattutto in qualifica.

Cura dimagrante
Ma le novità del prossimo propulsore rosso non si fermeranno qui. Anzi, arriveranno al punto di ridisegnare la stessa forma della monoposto che scenderà in pista nel Mondiale 2016: «Dobbiamo pensare anche al lavoro degli aerodinamici – ha commentato il team principal Maurizio Arrivabene – Oggi hanno difficoltà a continuare il loro programma di sviluppo, proprio a causa delle dimensioni della power unit. Se guardate una fotografia dall'alto, potete facilmente vedere che la nostra monoposto ha un retrotreno più largo rispetto alla concorrenza». Insomma, un motore più snello, più potente e con tutti gli stratagemmi utilizzati dalla concorrenza: questa sarà l'arma in più che la Ferrari metterà in campo l’anno prossimo. Sarà sufficiente a realizzare la sua missione impossibile: ovvero colmare il distacco che ancora accusa dalle imbattibili Mercedes? Per svelare questo interrogativo, purtroppo dovremo attendere ancora qualche mese. E il responso inappellabile della pista.