26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Tecnica

Mercedes, scoperto il segreto della sua velocità

Un ingegnere rivale ha studiato i dati del Gps dell'ultimo Gran Premio di Gran Bretagna. E ai giornalisti tedeschi ha rivelato il trucchetto che rende imbattibili le frecce d'argento: sta tutto nelle sospensioni

ROMA – Non ci sono solo la potenza del suo motore e il carico aerodinamico generato dalla sua carrozzeria. Dietro all'irresistibile dominio della Mercedes in Formula 1 c'è un altro segreto, che i tecnici dei team rivali, dopo un lungo e impegnativo studio, forse hanno finalmente scoperto. A rivelarlo è stata questa settimana la rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport, al termine di una dettagliata analisi che ha riguardato i dati raccolti dal Gps durante le qualifiche dell'ultimo Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone. A tradurre per i non addetti ai lavori le risultanze del sistema satellitare è il direttore tecnico della Force India, Andy Green: «La Mercedes ha ucciso tutti gli altri in particolare nell'ultima curva – spiega l'ingegnere – Sembrerebbe che riescano a mantenere le gomme posteriori talmente in forma durante la prima parte del giro da avere ancora una buona aderenza nelle ultime curve. Su tutte le altre monoposto, la temperatura degli pneumatici sale troppo per poterci riuscire».

Il trucco sta nelle sospensioni
Il motivo di questa incredibile capacità delle frecce d'argento? Starebbe in una differenza sostanziale notata dallo stesso Green nella messa a punto delle sospensioni anteriori della Mercedes. Il corrispondente della testata tedesca, Michael Schmidt, ha infatti rivelato dei sospetti che stanno circolando nel paddock in queste ultime gare: che la W06, attraverso un trucchetto ancora inspiegabile, sia «pompata» in modo tale da mantenere il bilanciamento ottimale sia nelle curve veloci che in quelle lente. Se il tecnico e il giornalista avessero ragione, forse si sarebbe dunque scoperto il segreto dell'inarrivabile superiorità della monoposto tedesca. Che non riguarda l'aerodinamica o il motore (un fronte sul quale, dopo un lungo inseguimento, ora la Ferrari avrebbe raggiunto la sostanziale parità, sempre secondo l'analisi di Auto Motor und Sport), ma il telaio.

Vietati i finti pit stop
Intanto, la Federazione internazionale dell'automobile ha modificato una regola dopo l'ultima gara a Silverstone per proibire l'ennesimo trucchetto, stavolta strategico, messo in atto dalla Mercedes. Si tratta dei finti pit stop: ovvero dell'uscita contemporanea dei meccanici dai garage come se la vettura si dovesse effettivamente fermare al box, ma con l'unico obiettivo reale di indurre in errore gli avversari. Dalla prossima gara, la Fia ha reso noto che non accetterà più manovre come questa: secondo il regolamento sportivo, infatti, «il personale del team è ammesso in corsia box solo poco prima di lavorare su una monoposto».