La Ferrari getta la spugna: già al lavoro per il 2016
I limiti dell'attuale SF15-T sono insuperabili e la Mercedes è troppo lontana. Così il team principal Maurizio Arrivabene ha ordinato ai tecnici di cominciare a sviluppare la vettura del prossimo anno. Che dovrà essere vincente, soprattutto in qualifica
ROMA – In fondo, Flavio Briatore non ha tutti i torti. I tifosi ferraristi si sono fatti trascinare sulle ali dell'entusiasmo all'inizio della stagione, quando hanno visto i fantasmi di una rossa che arrancava nelle retrovie spazzati via in un colpo solo dalla straordinaria rimonta firmata (nell'ordine) da Sebastian Vettel, Maurizio Arrivabene e Sergio Marchionne. Ma sono bastate poche gare perché la cavalcata trionfale del Cavallino rampante si arrestasse bruscamente, di fronte al muro granitico e invalicabile della Mercedes. Vanno bene i podi a ripetizione, va bene anche la vittoria ottenuta al Gran Premio di Malesia, ma una Ferrari condannata al secondo posto a vita comincia a stare stretta al popolo degli appassionati.
La SF15-T non basta più
«Vogliamo vincere», avevano suonato la carica fin dal loro arrivo a Maranello il nuovo presidente e il nuovo team principal. Ma, per raggiungere questo ambizioso obiettivo, serve un ulteriore passo avanti, forse il più grande, certamente il più difficile. Quello che porti tecnicamente la Ferrari a lottare ad armi pari con la Mercedes. E che, però, non sembra alla portata dell'attuale monoposto, quella SF15-T che è certamente migliorata molto rispetto alla sua progenitrice, ma che ad oggi appare per certi versi plafonata. Da qui nasce un'amara ma inevitabile considerazione, che si sarebbe fatta strada nelle ultime settimane nella mente di Arrivabene: basta sprecare energie su questa stagione, è arrivato il momento di puntare tutto sul 2016. «Non potevamo cambiare tutto in tre mesi – ha spiegato chiaramente il team principal alla Gazzetta dello Sport, riconoscendo i limiti di un lavoro svolto nel breve passaggio di consegne tra l'era di Luca di Montezemolo e Marco Mattiacci e quella attuale – Questa macchina ha i limiti di telaio, carico aerodinamico e trazione della vecchia».
Qualifiche bestia nera
«Ovviamente abbiamo migliorato la vettura – prosegue Arrivabene – ma sappiamo che ci sono molti aspetti che non riusciamo ancora a far funzionare come vorremmo». La svolta è arrivata al recente Gran Premio di Spagna, quando la Scuderia ha portato al debutto il più significativo dei pacchetti di aggiornamento aerodinamico, su cui riponeva aspettative molto grandi. Forse troppo, visto che nemmeno le soluzioni accuratamente studiate dagli ingegneri ferraristi sono bastate ad avvicinare i campioni del mondo: «Se la monoposto va forte a Barcellona – spiega il manager bergamasco – sarà così anche in tutte le altre gare. Per l'anno prossimo, dobbiamo assolutamente presentarci con una vettura migliore al GP di Spagna». Insomma, è tempo di cominciare a lavorare a testa bassa sul progetto del prossimo anno, che dovrà implementare interventi più profondi e marcati per risolvere i mali atavici della rossa. A partire da quello delle qualifiche, dove non si è ancora trovato il modo per mandare rapidamente in temperatura le gomme e arginare lo strapotere motoristico della Mercedes: «Fin dall'inizio dello scorso anno, loro sono stati molto, molto veloci in qualifica – riconosce Arrivabene – Sono fortissimi, e questo ci indica dove dobbiamo concentrare la nostra attenzione per il futuro». Ci sono dieci mesi di tempo, prima del Gran Premio inaugurale della stagione 2016. Ma l'obiettivo è già chiaro: sviluppare una monoposto che sia, finalmente, davvero vincente.
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