1 maggio 2024
Aggiornato 17:30
Frecce d'argento pasticcione

La Mercedes tradisce Hamilton: un pit stop sbagliato lo mette ko

Il campione del mondo aveva 23 secondi di vantaggio su tutti gli avversari, quando il team lo ha richiamato ai box a 12 giri dalla fine. Un errore imperdonabile, che lo ha fatto scivolare dietro al compagno di squadra Rosberg (vincitore) e a Vettel

MONTECARLO – I soliti dietrologi complottisti sosterranno che la Mercedes lo abbia fatto apposta. Gli osservatori più inclini al realismo si limiteranno a chiedersi a cosa serva firmare un rinnovo del contratto da 100 milioni di dollari con il proprio campione, se poi non si è capaci di creare le condizioni perché vinca. Il dato di fatto, però, resta uno solo, nudo e crudo, quasi impossibile da credere per chi non abbia assistito al Gran Premio di Monaco con i propri occhi: la Mercedes, il team iridato in carica e che sta dominando anche la stagione 2015, ha combinato un pasticcio strategico degno della galleria degli orrori della Formula 1. La gara monegasca è stata un monologo firmato Lewis Hamilton fino a 12 giri dalla fine, quando un incidente provocato da Max Verstappen ha costretto i commissari a mandare in pista la safety car. A quel punto è arrivata la decisione inspiegabile del muretto tedesco: richiamare ai box il leader, in una corsa che tutti avevano impostato su un singolo pit stop. L'ulteriore sosta ha fatto svanire in un sol colpo i 23 secondi di vantaggio che l'anglo-caraibico si era costruito durante la gara e lo ha fatto scivolare al terzo posto, dietro al compagno di squadra Nico Rosberg e anche a Sebastian Vettel. Una Mercedes, insomma, alla fine ha comunque vinto, ma questo errore è costato molti punti alle frecce d'argento, sia nella classifica piloti che in quella costruttori.

Hamilton abbattuto
Una delusione talmente forte, quella del campione del mondo uscente, da non riuscire nemmeno ad esprimerla durante le interviste in mondovisione sul podio: «Non riesco davvero a spiegare come mi sento, quindi non ci proverò nemmeno», ha dichiarato. Qualche minuto dopo, di fronte ai giornalisti della carta stampata, ha cercato di mantenere maggior freddezza: «È un momento difficilissimo, ma sono un campione del mondo e mi comporterò come tale – ha commentato – Mi piace essere il leader della squadra e oggi ho dimostrato il mio passo e ciò che sono in grado di fare a Monaco. Nel profondo del mio cuore so di aver dato il massimo». Impossibile, però, non pensare a quel maledetto momento che gli è costato un successo ormai sicuro: «Io mi fido del mio team – racconta Hamilton – Ho visto che i meccanici erano pronti e, quando il team mi ha chiesto se mi volessi fermare ai box, ho risposto che ero preoccupato del calo di temperatura delle gomme. Pensavo che anche gli altri si sarebbero fermati. Dovremo analizzare e capire dove abbiamo sbagliato, per non ripeterlo più in futuro. Ma la decisione è stata presa da tutto il team, collettivamente».

Rosberg fortunello
Da un vero uomo squadra ci si aspetta anche questo: che ci metta la faccia e difenda le decisioni dei suoi colleghi, anche quelle sbagliate. Ma il team boss Toto Wolff è il primo a sapere che le cose non sono andate esattamente come ha raccontato il suo pilota. E fa mea culpa: «Non possiamo fare altro che scusarci con Lewis – lo assolve il numero uno della squadra – Mi dispiace per lui, abbiamo commesso un errore nella fretta del momento. Poteva essere una doppietta perfetta per noi, invece abbiamo preso la decisione sbagliata». Una decisione che ha finito per giocare a favore di Nico Rosberg, che senza impegnarsi nemmeno troppo si è visto consegnare su un piatto d'argento la sua terza vittoria consecutiva sul circuito di casa di Montecarlo. Un'autentica botta di fortuna, una mano vincente nel casinò del Principato, come ammette lui stesso: «Sono ovviamente molto contento, ma so di essere stato davvero fortunato oggi – ha confessato – Lewis ha guidato brillantemente e si sarebbe sicuramente meritato la vittoria. Così vanno le corse: sono estremamente contento e me la godo».