28 agosto 2025
Aggiornato 02:30
La rossa è veloce, ma preoccupata

Ducati, stavolta la gomma morbida è un problema

La mescola più soft concessa dal regolamento alla Desmosedici GP15 dura solo una manciata di giri sullo sporco asfalto argentino. E farla reggere per tutta la gara di domenica rischia di essere un'impresa

RIO HONDO – Il weekend del Gran Premio di Argentina è cominciato nel peggiore dei modi per la Ducati: Andrea Iannone è stato costretto a parcheggiare la sua Ducati GP15 con il fumo che si sollevava dagli scarichi già dal giro di uscita delle prove libere del mattino. Ma il pilota di Vasto si è ripreso rapidamente, fino a far segnare il secondo tempo in entrambe le sessioni, chiudendo la giornata con mezzo secondo di ritardo dalla Suzuki di Aleix Espargaro.

Due assetti diversi per Iannone
«In generale la mia giornata è andata abbastanza bene, però dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo adesso – insiste Iannone – Ci sono un po’ di cose da migliorare a livello di messa a punto per avere un po’ più di feeling, e credo che possiamo essere competitivi. La pista è in condizioni veramente difficili e non è facile trovare la giusta aderenza e la confidenza per spingere forte. Oggi abbiamo provato due setting diversi e siamo riusciti a migliorare e questo comunque è un fatto importante».

Preoccupa la durata delle gomme
Qualche preoccupazione in più, però, emerge dalle parole di Andrea Dovizioso, quinto al termine della prima giornata della MotoGP sul circuito di Termas de Rio Hondo. Pur essendo finito dietro a Iannone nella classifica finale, il pilota di Forlì è stato colui che ha staccato più giri di tutti sotto il muro dell'1:40. Eppure, anche se il regolamento concede alle Ducati e alla Suzuki del già citato Espargaro una gomma più morbida al posteriore, in questo weekend insolitamente potrebbe essere proprio la più dura (appannaggio della Honda e della Yamaha) a fare la differenza. Il motivo è che l'asfalto sporco dell'Argentina si sta dimostrando particolarmente punitivo per le gomme e in particolare la posteriore dura solo una manciata di giri.

Dovizioso ha ancora del lavoro da fare
«Abbiamo migliorato un po’ la moto nel pomeriggio ma dobbiamo anche cercare un passo di gara che ci consenta di andare forte senza calare dopo qualche giro – spiega Dovizioso – Qui è davvero difficile perché in questa pista si scivola tantissimo, ma stiamo lavorando per migliorare questo aspetto. Le condizioni di pista non sono quelle che troveremo domenica, ma dovremo comunque lavorare per cercare di migliorare la costanza di rendimento, perché pattiniamo troppo».