23 marzo 2025
Aggiornato 03:00
Mentre tenta l'aggancio alla Mercedes, il Cavallino cambia officina

Ferrari, se il trasloco frena la rimonta

L'ultimo regalo di Stefano Domenicali al suo successore Maurizio Arrivabene: quattro mesi di lavori per spostare gli uffici dei centinaia di dipendenti nelle nuove strutture. Proprio mentre dovrebbero pensare a migliorare la SF15-T...

MARANELLO – Il nuovo team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene non dichiara mai: lui sentenzia. Nella sua carriera non ha mai diretto una squadra di Formula 1 ma il paddock, nella sua vita precedente da manager Marlboro, lo ha frequentato a lungo. A sufficienza per sapere che nelle corse le democrazie non funzionano: serve un uomo solo al comando, con un piglio quasi dittatoriale, quello che (non a caso) lo accomuna al grande Jean Todt. Dunque bisogna credere a quanto ha dichiarato questa settimana: «Non ci possiamo accontentare del secondo posto». Le soddisfazioni per il salto in avanti compiuto durante l'inverno, nella sua testa e in quelle dei suoi uomini, sono già archiviate: l'obiettivo è fissato sull'aggancio alla Mercedes.

ADDIO ALLA STRUTTURA DEL 1947 – Ma, oltre al distacco tuttora cospicuo dalle frecce d'argento, ad ostacolare questa rimonta c'è anche un fattore interno alla squadra. Che non può che far infuriare un decisionista come Arrivabene. Si tratta del trasloco della Gestione sportiva, un progetto voluto nell'ormai lontano 2010 dal suo predecessore Stefano Domenicali. Quando l'operazione sarà completata, la Scuderia abbandonerà finalmente le attuali strutture datate 1947 e ritroverà sotto un unico tetto sia il reparto telaistico che quello motoristico. Molto bello, se non fosse che il periodo del trasloco è coinciso sfortunatamente proprio con l'inizio del campionato del mondo 2015. E se tutti noi abbiamo sperimentato le fatiche e il caos che provoca un semplice cambio di casa, figuriamoci cosa può comportare lo spostamento di un intero team, per giunta nel momento in cui tutte le attenzioni dovrebbero essere concentrate sulla crescita delle prestazioni.

QUATTRO MESI PER CAMBIARE CASA «Non è certamente l'ideale, ma che ci possiamo fare? – scuote le spalle sconsolato Arrivabene – Ci vorranno tre o quattro mesi prima che tutti gli ingegneri siano nei loro nuovi uffici». Per ora la squadra è ancora divisa in due: una parte lavora nei vecchi uffici, una parte già nei nuovi, come il team manager Massimo Rivola, che conferma di avere «già spostato» tutti i suoi effetti personali. Non resta che aspettare pazientemente che il trasloco sia completato: al termine, il Cavallino rampante potrà contare su un'officina da ben 25 mila metri quadrati, in grado di ospitare 700 persone e comprensiva di un nuovo simulatore e di un nuovo banco prove per i motori ibridi da 40 milioni di euro. Sperando che sia pronta in fretta…