28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Cadono i veli dalla RS-GP

Aprilia torna in MotoGP, ma Melandri mastica amaro

I vertici del team non hanno dubbi: «Giusto anticipare di un anno il rientro, così potremo sviluppare meglio la moto». Ma il 32enne ravennate, dopo il disastro nei test, non ci sta: «Mi ci hanno trascinato, io volevo restare in Superbike»

NOALE – Il responsabile di Aprilia Racing, Romano Albesiano, è convintissimo: «Abbiamo scelto di anticipare di un anno il piano di rientro, buttandoci nella mischia già nel Mondiale MotoGP 2015, perché crediamo sia la soluzione certamente più rischiosa ma anche la più corretta. Sicuramente potevamo evitare la pressione aspettando il cambio regolamentare del 2016, ma non è quello che voleva Aprilia». Ecco, forse la casa di Noale non lo voleva, ma certamente il suo pilota di punta Marco Melandri sì.

Nel giorno in cui la Aprilia ha ufficialmente tolto i veli dalla RS-GP, l'arma del grande ritorno in MotoGP dopo undici anni di assenza, infatti, il 32enne ravennate è molto meno entusiasta del suo responsabile. E non nasconde che avrebbe preferito di gran lunga restare in Superbike. «Mi ci hanno trascinato, lo ha deciso Aprilia – confessa – In un paio di mesi mi hanno catapultato qui, con tante cose da fare. Non trovo la posizione giusta, mi manca la fiducia, specialmente nella gestione dell'avantreno, ma sono un professionista e cercherò comunque di impegnarmi al massimo». Un'amarezza facile da comprendere, alla luce dei quattro secondi e mezzo rimediati dai migliori nelle ultime prove di Sepang.

Ma ormai «Macio» è in ballo e, come recita il proverbio, non gli resta che ballare: «Ci sono anche dei vantaggi, come quello di potermi «cucire» addosso una moto, cosa che non mi è mai capitata in carriera, aiutando i ragazzi nel processo di sviluppo e fornendo loro le mie indicazioni. Per ora si tratta di acquisire feeling con il pacchetto moto-gomme, estremamente diverso da quello che ho utilizzato lo scorso anno. Abbiamo davanti una strada lunga, ma con pazienza e determinazione credo che potremo raggiungere un buon livello, realisticamente nella seconda metà di stagione». Impossibile pensare, comunque, che Aprilia possa aumentare, almeno per ora, il suo palmares di 38 titoli conquistati nel Motomondiale, uno dei quali firmato proprio da Melandri, nel 2002 in classe 250.

La moto con cui Marco e il suo compagno di squadra Alvaro Bautista scenderanno in pista quest’anno è una versione aggiornata della ART, «l’unica della vecchia classe CRT capace lo scorso anno di dimostrare un potenziale vicino alle «vere» MotoGP», la definisce l’ingegner Albesiano. Il mezzo è già dotato di un motore a valvole pneumatiche e presto arriverà anche un cambio seamless come quello di Honda e Yamaha. Oltre che per la Aprilia e per Melandri, comunque, il 2015 sarà un anno di apprendistato pure per il team Gresini Racing, passato da scuderia clienti Honda a squadra corse ufficiale della casa italiana. «Un'entusiasmante avventura e un nuovo importante capitolo per noi – commenta il team manager Fausto Gresini – La collaborazione con Aprilia ci apre nuove possibilità tecnologiche e gareggiare contro rivali già estremamente competitivi è senza dubbio un compito difficilissimo, ma è anche la via più breve per fare sviluppo». Andatelo a spiegare a Melandri.