Milan, anche i tifosi scaricano Inzaghi
Le prestazioni scialbe dei rossoneri, ancor più della mancanza di risultati, hanno ormai scavato un solco profondo tra il tecnico del Milan e la tifoseria. Dal non gioco agli infortuni, dalle interviste del dopo-partita alla mancanza di orgoglio della squadra, ecco tutte le critiche mosse a Filippo Inzaghi.
MILANO - Per uno come Filippo Inzaghi, un autentico totem della curva, una leggenda della recente storia rossonera, il tempo della critica - ormai addirittura spietata - è arrivato un po’ più tardi rispetto al previsto, cosa anche comprensibile visto quanto fatto da SuperPippo con la maglia numero 9 sulle spalle. Ma il fatto che sia arrivata anche per lui la fine dell’indulgenza la dice lunga sull’esasperazione ormai raggiunta dal popolo milanista. E non potrebbe essere altrimenti visto il percorso della squadra negli ultimi due mesi da incubo. Ora siamo arrivati alla resa dei conti e i tifosi non ne possono più, perfino dell’idolo incontrastato della Sud, ormai totalmente incapace - secondo l’opinione diffusa - di guidare una squadra come il Milan, condotta sull’orlo del baratro.
Passati 2/3 del campionato e il Milan è ancora alla ricerca di una propria identità - Questo è la prima accusa decisa mossa al tecnico rossonero dai tifosi sui social network. Il processo di evoluzione di questa squadra sembra procedere con una innaturale marcia indietro, il famoso passo del gambero. Invece di crescere, acquistando confidenza con gli schemi, fiducia reciproca, solidità nei rapporti, autostima, la squadra di Pippo Inzaghi si accartoccia sempre più su sé stessa, vittima delle paturnie e delle insicurezze del proprio allenatore.
Guardando una qualsiasi partita di calcio si ha sempre la sensazione di assistere a un altro sport rispetto a quello praticato dal Milan - A preoccupare il popolo rossonero non è tanto la mancanza di risultati e forse nemmeno la totale assenza del benché minimo senso del gioco. Il problema più grave è che questa squadra sembra non avere voglia di lottare. Ci può stare la partita giocata male, ma questo Milan sembra non avere orgoglio e quindi dignità, una squadra pigra, svogliata, indolente, lenta, abulica e soprattutto noiosa.
La condizione fisica è imbarazzante. I giocatori sembrano sulle ginocchia, quando non si rompono per un banale scatto… - Altro tema caldo sui social network, affrontato di petto anche da Adriano Galliani che ha chiamato a rapporto l’intero staff tecnico-sanitario per chiedere spiegazioni. La verità è che le gambe girano se la testa è tranquilla. Non si tratta solo di un problema di condizione fisica, quanto piuttosto di un generale stato di avvilimento che, partito da un Inzaghi sempre più impotente, sembra aver contagiato tutti a Milanello, dal mister fino all’ultimo dei magazzinieri.
Basta con certe interviste di Inzaghi nel post-partita. Si rischia di cadere nel ridicolo - La domanda che i tifosi del Milan si ripetono come un mantra: come è possibile che un uomo in pieno possesso delle proprie facoltà mentali possa presentarsi davanti alle telecamere e ai taccuini dei cronisti e ripetere ogni volta, instancabilmente, la stessa stucchevole litania senza porsi il minimo dubbio sull’effettiva validità delle proprie parole? La risposta è semplice: Filippo Inzaghi ci crede per davvero. Ed è questa forse la perversione maggiore. Quando insiste sul fatto che la squadra ha fatto il massimo, che si sono visti segnali di miglioramento, che il gruppo lo segue ma che purtroppo è difficile imporre il gioco contro Chievo, Atalanta, Sassuolo, Parma etc. etc. e che la colpa è tutta degli infortuni, lui ne è convinto. Ecco perché sbotta offeso e lascia la conferenza stampa se qualcuno si azzarda a fargli notare che probabilmente la sua visione della realtà è quantomeno distorta.
La soluzione migliore per tutti sarebbe un taglio netto - E dulcis in fundo, ecco la nemesi. Secondo i tifosi rossoneri, l’unica concreta possibilità per riemergere dalle sabbie mobili in cui il Milan è scivolato, è sollevare Inzaghi dall’incarico più pesante mai dovuto affrontare nella sua vita e concedere a calciatori del Milan l’opportunità di ricominciare a giocare con leggerezza e con una ritrovata serenità mentale da qui fino alla fine del campionato. Qualcuno ad Arcore dovrebbe prendere una decisione, prima che sia troppo tardi.
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