19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Calcio - Serie A

Niang, piccoli Balo crescono: «Ripagherò la fiducia del Milan»

Al centro di numerose trattative di mercato, il francesino è stato bloccato da Galliani e Inzaghi. L’ex (si spera) enfant terrible del calcio transalpino sembra animato da nuovi buoni propositi. Riuscirà a sedare il suo animo ribelle al primo accenno di difficoltà?

MILANO - Al pensiero di quella Ferrari schiantata contro un albero, della guida senza patente con conseguente bugia alle forze dell’ordine, di tutte le bizze alle quali Mbaye Niang ci ha abituato da quando, poco più di due anni fa, è sbarcato nel nostro calcio, è inevitabile associarlo al grande amico, mentore ed esempio, Mario Balotelli, uno che di atteggiamenti sopra le righe è campione mondiale.

Eppure quello ammirato in queste prime settimane di ritiro, dopo il suo esilio semestrale in Francia, al Montpellier, sembra un altro calciatore. Anzi, forse ancor di più, sembra un altro uomo. Pacato, responsabile, pronto ad accettare le decisioni del mister ma disposto a fare di tutto per metterlo in difficoltà, e con un obiettivo fondamentale, ripagare la fiducia della società che ha stoppato sul nascere tutti i tentativi di corteggiamento da parte di Parma, Torino, Sampdoria, etc. etc., per farlo continuare a crescere a Milanello. «Stiamo lavorando tutti i giorni molto bene e cerchiamo di mettere in pratica le idee del mister. Quest’anno la nostra è una squadra più unita e cattiva, quello che ci mancava per vincere».

BEL GRUPPO, POSSIAMO FARE GRANDI COSE - Durante il pre-campionato il francese ha dimostrato di essere tornato con l'atteggiamento giusto ed è stato tra i più positivi in questo scorcio di stagione: «Ho fatto molto bene, ho giocato 12 partite e ho cercato di dare il massimo. La società mi ha fatto capire che per loro sono un giocatore su cui contare e io devo dare sempre il 100%. Nella tournèe americana ho cercato di dare molto perchè dovevo farmi conoscere dal nuovo allenatore Inzaghi,  dovevo convincerlo dell’importanza della mia presenza. Credo di aver fatto buone cose, ora però devo continuare a crescere. Resto a disposizione del mister, sia che decida di farmi giocare a destra, oppure a sinistra o magari come punta centrale. Ho voglia di aiutare la squadra e dare il massimo».

Con queste premesse, ogni risultato sembra possibile: «Esatto, abbiamo preso grandi giocatori, formiamo un gruppo solido e se manteniamo il giusto atteggiamento potremo fare grandi cose. Siamo consapevoli che la nostra forza è il gruppo, quindi dovremo essere uniti e dare il massimo, faremo di certo un grande campionato».

L’ENNESIMO MIRACOLO DI INZAGHI - Sembra l’ennesimo miracolo di Pippo Inzaghi, allenatore giovane ma già capace di far convergere gli interessi personali di ognuno dei calciatori rossoneri in quello comune della squadra, unica strategia possibile per provare a infastidire le corazzare Juventus, Roma e Napoli nella corsa scudetto.

Se poi gli riuscirà anche il miracolo di acquietare l’animo bizzarro e smanioso di Niang e farlo diventare l’attaccante che al Milan tutti pensano possa sbocciare, allora davvero si potrà far festa in via Aldo Rossi. Ma quanto durerà questa atmosfera idilliaca? Sopravviverà ai primi inevitabili intoppi che il campo metterà sulla strada dei rossoneri?