Il Milan lascia San Siro. Via al progetto del nuovo stadio
Ormai la decisione è presa: lo storico impianto milanese resterà a disposizione dell’Inter mentre il Milan costruirà il proprio stadio nell’area del Portello a partire dal 2015. Ma i tifosi cosa ne pensano?
MILANO - In un momento in cui ai tifosi milanisti riesce difficile riconoscersi nella propria squadra, protagonista di un’altra stagione «low profile», pensare di abbandonare lo stadio dove è stata scritta la storia rossonera degli ultimi 70 anni sarà un duro colpo da digerire, l’ennesimo.
Eppure la decisione sembra ormai presa: San Siro non sarà più la casa del Milan, rimarrà solo ed esclusivamente a disposizione dell’Inter. Si attende solo l’ufficializzazione di una notizia che ormai è praticamente certa, il 17 marzo saranno definite le scelte dei due club e la società di Silvio Berlusconi lascerà campo libero alla squadra nerazzurra.
La dirigenza milanista, in primis la figlia del presidente, Barbara, con tutto il suo staff, sta lavorando alacremente al progetto del nuovo stadio che sorgerà in zona Portello, per capirci l’area dove stanno sorgendo tutte le infrastrutture che ospiteranno l’Expo 2015. Al termine di quel grande evento, inizieranno i lavori di costruzione del nuovo impianto rossonero ed al massimo nel 2017 il Milan avrà il suo nuovo stadio.
La notizia non è stata accolta benissimo dai tifosi rossoneri, frastornati all’idea di dove lasciare San Siro - la Scala del calcio - ai dirimpettai dell’Inter. Malumore che va ad aggiungersi ai dispiaceri sparsi per il rendimento di una squadra che continua a non convincere e ad accumulare batoste e delusioni. C’è chi sostiene che «anziché spendere soldi per il nuovo stadio, sarebbe più opportuno investire nella squadra perché così non si può andare avanti» e chi rincara la dose aggiungendo che «continuando di questo passo, il nuovo stadio resterà desolatamente vuoto perché nessuno andrà più a vedere questa squadra allo sbando più totale».
Ma c’è anche chi vede la cosa di buon occhio, analizzando la faccenda da un punto di vista strettamente finanziario: «è un’ottima idea in prospettiva, i soldi per i lavori si troverebbero e soprattutto non influirebbero troppo sul bilancio perché sarebbe un bene ammortizzabile in 20-30 anni. Inoltre gli investimenti per un nuovo impianto non pesano sul fairplay finanziario».
La decisione comunque è presa e non si tornerà indietro. Ai nerazzurri resterà un impianto perfettamente a norma e ristrutturato ad arte in funzione della finale di Champions League del 2016, che l’UEFA ha assegnato proprio a Milano.
E pensare che lo Stadio di San Siro, costruito tra il 1925 ed il 1926 da Piero Pirelli, allora presidente del Milan, inizialmente era proprietà dei rossoneri ed infatti ci giocava solo il Milan. Poi l’impianto fu acquisito dal Comune di Milano e dal 1947 anche l’Inter prese a disputare le sue partite a San Siro.
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