Pozzo: Guidolin come Zac e Di Natale come Zico

UDINE - L'entusiasmo che si è ovviamente scatenato in casa Udinese dopo la grande vittoria in rimonta per 3-1 sull'Inter, colta ieri all'ora di pranzo nell'antipasto del programma domenicale della ventunesima giornata del campionato di Serie A, spinge il patron bianconero Giampaolo Pozzo a paragonare la squadra di oggi a «quella spettacolare guidata da Alberto Zaccheroni fino al terzo posto» nel 1998, «anche se questa, se andiamo avanti così, sarà ancora più divertente», e addirittura il bomber e capitano Totò Di Natale a Zico, «sono in dubbio chi sia il migliore».

Interpellato da Radio Anch'io lo Sport, Pozzo ha ovviamente esaltato il successo di ieri. «È stata una partita divertente, ma sono già 5-6 gare che l'Udinese gioca così, abbiamo giocato contro una squadra veramente forte, i campioni del mondo», ha detto il patron bianconero. «La prima mezz'ora abbiamo faticato, poi è stato merito di questa strepitosa Udinese, che in questo momento gira a mille, gioca ed è divertente. Anche con il Milan abbiamo fatto 4 gol e non era facile. La nostra è una squadra difficile da controllare, è difficile per le difese avversarie prenderci le misure».

Poi, capitolo mercato, con particolare riferimento al cileno Alexis Sanchez, inseguito da molte big, tra cui proprio l'Inter. «Spero rimanga anche la prossima stagione, è un giocatore di valore dal punto di vista economico e mi appello alla crisi. Noi siamo chiusi per ferie, non si fa nulla e speriamo di tenere ancora duro, ma certe proposte si fa fatica a non accettarle», ha detto Pozzo. «È ancora tanto giovane e gradirei che rimanesse ancora un anno. Sicuramente comunque a gennaio non partirà, è blindato». E Guidolin? «Ha il contratto per 2 anni e spero non ci siano disturbi», ha specificato Pozzo. «Lui dice che è contento, vive da queste parti e quindi si sente bene, speriamo che il richiamo della terra lo mantenga qui. All'inizio è stato messo in discussione, con un punto in 5 gare era dura, ma conoscendo l'allenatore e sapendo come lavorava non ho mai avuto dubbi».