Maradona: grazie lo stesso
Il ct della Selecciòn: «Non so se resto, devo parlarne con tutti. Chi dice che Messi non sente la maglia è uno stupido»
CITTÀ DEL CAPO - Diego Armando Maradona si dice pronto a «lasciare la nazionale anche domani», ma, subito dopo il pesantissimo 4-0 incassato oggi contro la Germania nei quarti di finale dei Mondiali di calcio sudafricani, il ct della Selecciòn ribadisce con forza che «il percorso intrapreso da questo gruppo è quello che piace alla gente».
Futuro - Ovviamente Maradona non parla di dimissioni, ma prima di decidere se restare al suo posto ammette che dovrà riflettere. «Dovrò parlare con tutti, con i giocatori, anche con la mia famiglia», ha detto il Pibe de Oro. «Quello che è successo oggi non mi toglie l'orgoglio di stare vicino a questi giocatori, che io ringrazio, così come ringrazio tutta la gente che ci è stata vicino. Noi abbiamo individuato un percorso, abbiamo voluto restituire il calcio argentino alle sue radici, ora vorrei solo che questi ragazzi continuassero a dimostrare quello che valgono».
Sulla partita: «Dopo il primo gol (di Thomas Mueller dopo appena 3', ndr.) è cambiato tutto, è iniziata un'altra partita rispetto a quella che avevamo preparato», ha ammesso Maradona. «Abbiamo facilitato il loro gioco, loro hanno cominciato ad avere idee che prima in questo Mondiale non avevano avuto. Li abbiamo lasciati fare e loro ne hanno approfittato. E comunque il risultato non riflette quello che è successo».
Inevitabile la domanda su Leo Messi, che ha chiuso il suo Mondiale senza segnare nemmeno un gol e con un rendimento che, con la maglia dell'Argentina, si conferma ancora una volta decisamente diverso da quello con il Barcellona. «Chi dice che Messi non sente la maglia è uno stupido», la lapidaria replica di Maradona.
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