19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Siluri su Lippi

Cassano: Prandelli chiamerà i migliori

«Non ho visto la nazionale ma vorrei vincesse. Non per il Ct...»

ROMA - Tra i diciannove milioni di italiani che hanno assistito in tv all'esordio degli azzurri ai Mondiali non c'era Antonio Cassano, ma l'attaccante della Sampdoria dopo l'addio del Ct Marcello Lippi spera di tornare a giocare in nazionale. «Dico la verità, non l'ho vista la partita perché sono stato con voi», ha detto Cassano a Sky Sport 24, «è un giorno e mezzo che sono con voi». L'1-1 con il Paraguay all'esordio ha dato maggior vigore agli scetticismi legati all'assenza di giocatori di fantasia nella rosa scelta da Lippi. «Pensavo che potevano esserci Totti, Del Piero. Non ho pensato a me», ha detto Cassano, «perché da due anni tutti pensano a me tranne chi dovrebbe pensarci. Io mi auguro che l'Italia possa vincere, io sono un tifoso italiano. In questo momento spero che l'Italia riesca fare benissimo. Lui (Lippi; ndr) non mi vede, cosa ci posso fare? Visto che se ne deve andare, speriamo che l'11 luglio se ne vada con una vittoria. Sicuramente non per lui, ma per i giocatori. Io dico sempre quello che penso».

Lippi lascerà il timone della nazionale a Cesare Prandelli: «E' un grande allenatore e una grande persona», ha spiegato Cassano parlando dell'ex tecnico della Fiorentina, «anche se con lui ho avuto problemi, per colpa mia però. Io ho sempre problemi con qualcuno. Lui ha fatto benissimo a Firenze e penso possa fare altrettanto bene in nazionale. Avrà più tempo per lavorare e andare a vedere le partite, anche a Genova, sponda sampdoriana, visto che in questi due anni il Ct della Nazionale non si è mai visto. Chissà come mai? Eppure ha giocato nella Sampdoria. Venivano i vice a vedere le partite ma segnalavano sempre gli altri. Eppure qualcosa di buono ho fatto, però va bene. Se avrò l'opportunità di giocarmela come tutti gli altri, non penso soffrirò. Penso di poter stare in Nazionale senza nessun tipo di problema. L'unico problema è che l'attuale Ct diceva che dai 18 ai 35 anni tutti potevano sperare. Io ci ho sperato fino all'ultimo. Però per gli altri le porte si sono aperte, per me no. Penso che Prandelli sia diverso e che chiamerà chi dimostrerà di fare bene e di essere più bravo. Questo qua (Lippi, ndr) non l'ha fatto».

Ma cosa ha fatto Cassano a Lippi? «Non lo so», ha detto l'attaccante pugliese, «può darsi che soffra la personalità, soffrirà qualcosa. Io non ho mai avuto a che fare con lui. Non l'ho mai nemmeno visto di persona, tranne quando mi ha chiamato nel primo periodo. Aveva detto che mi dovevo stancare di andare in nazionale, però io mi sono stancato tanto a non andarci. Rovino il gruppo? Può essere, se lo dice lui, sì, bisogna credergli. Non so se lui questa cosa l'ha detta. Sicuramente la pensa. Ha detto tempo fa che i giocatori devono essere pronti per la nazionale a livello psicotecnico. Può darsi sia pronto a livello tecnico, a livello mentale faccio un pò fatica. Lui non ha mai detto 'Cassano ha problemi', ha lanciato sempre dei messaggi. Sarei contento se l'Italia vincesse, ma non per lui sicuramente».