19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
L'inter trionfa in campionato

Madrid ultima fermata per Mou e Balotelli?

Moratti: «Come sempre contro tutti e tutti»

SIENA - Lo scudetto numero 18 e il grande slam lontano sei giorni, quelli che separano il podio di Siena dalla finale di Champions League. L'Inter costretta a vincere «come sempre contro tutto e tutti» e la tregua con Mario Balotelli. In mezzo i dubbi: quelli di Josè Mourinho, commosso, stravolto e sorridente ma sempre e comunque all'attacco.

INSAZIABILE MILITO - Dopo l'antipasto della Tim Cup conquistata all'Olimpico contro la Roma l'Inter centra anche il primo piatto forte, quel quinto tricolore consecutivo riuscito nella storia del campionato soltanto alla Juventus nella prima metà degli anni '30. A Siena i nerazzurri non sbagliano, superano l'ultimo ostacolo con un 1-0 firmato dall'inarrestabile e insaziabile Diego Milito. Bomber di razza, bomber in lacrime alla fine di una partita che ha consentito ai campioni d'Italia in carica di confermarsi padroni del campionato con due punti di margine sulla Roma, passata inutilmente per 2-0 a Verona sul Chievo. E al triplice fischio la tensione accumulata da dicembre in poi ha trovato sfogo.

MORATTI - Massimo Moratti, presidente dell'Inter, ha festeggiato un successo ottenuto «contro tutto e tutti», perché al club di Via Durini va «sempre così». A due anni dal controverso titolo del 2008, che vide la Roma recriminare per una discussa serie di 'sviste' arbitrali favorevoli alla squadra allora allenata da Roberto Mancini, l'Inter continua a vincere e torna ad attaccare.

MOURINHO - A festa conclusa, dopo il podio e la coppa alzata al cielo, Mourinho ha ribadito i suoi dubbi sul calcio italiano: «Non è il mio habitat, qui non mi sento a casa», ha detto l'allenatore portoghese, che ha sottolineato ancora una volta, senza scendere nei particolari, i motivi del lungo silenzio stampa deciso dopo Inter-Sampdoria. «L'Inter aveva il campionato in tasca, aveva un grandissimo vantaggio. Ma per ragioni differenti tutto è cambiato», ha detto Mourinho, «noi abbiamo un po' di responsabilità ma non solo noi».
Implicito il riferimento alle polemiche seguite al derby vinto con il Milan, un match che portò il tecnico e l'amministratore delegato nerazzurro Ernesto Paolillo ad adombrare sospetti per presunte manovre volte a riaprire la corsa scudetto.

SABATO TUTTI A MADRID - Tricolore vinto ieri, con 82 punti, il trampolino di lancio migliore verso la finale di Champions che sabato opporrà i nerazzurri al Bayern Monaco, protagonista finora di una stagione identica a quella del Biscione: campionato e Coppa di Germania (sabato 4-0 al Werder Brema in finale) per sognare il grande slam, impresa mai riuscita a squadre italiane e tedesche. Ma il grande appuntamento di Madrid non sarà soltanto una finale. Potrebbe essere, anche, l'ultima pagina dell'avventura di Mourinho all'Inter. L'allenatore lusitano si trova bene all'Inter ma non in Italia.