Cairo: «Se le partite sono vere Toro può ancora sperare»
Presidente granata: «In Chievo-Bologna nemmeno una parata»
TORINO - Il Torino ha «ancora una piccola speranza» per ottenere la salvezza, ma il presidente granata Urbano Cairo sa che questo sarà possibile solo se domenica prossima le partite saranno «tutte vere». Con Reggina e Lecce ormai retrocesse (30 punti), a giocarsi l'ultimo posto buono per la permanenza in Serie A nella trentottesima ed ultima giornata saranno proprio il Toro ed il Bologna, appaiate a quota 34, ma con i rossoblù in vantaggio negli scontri diretti. «Siamo in svantaggio, ma il campionato non è ancora chiuso, non è detta l'ultima parola», ha detto Cairo questa mattina a Radio Anch'io lo Sport. «Mi aspetto partite vere, poi tireremo le somme». Il Toro giocherà l'ultima partita all'Olimpico contro la Roma, mentre il Bologna ospiterà il Catania.
E a Cairo non è andato giù quanto visto ieri al Bentegodi nello 0-0 tra Chievo e Bologna, ma nemmeno quanto dichiarato poi dalla presidente rossoblù Francesca Menarini e dal bomber Marco Di Vaio in riferimento «ai loro amici del Genoa», che invece secondo il presidente granata ha messo a ferro e fuoco l'Olimpico di Torino, inseguendo fino alla fine la vittoria per 3-2 «anche se la loro Europa era già svanita la giornata prima». Affermazione però errata, visto che il Genoa, in caso di sconfitta della Fiorentina a Lecce (1-1), avrebbe ancora avuto la possibilità di inseguire il quarto posto e la qualificazione ai preliminari di Champions League. «Ho visto le immagini e in Chievo-Bologna non c'é stata una parata dei portieri, ditemi se questa è una partita vera... Contro di noi invece sembrava che il Genoa si stesse giocando lo scudetto. Per carità, tutto giusto. Ma poi certi atteggiamenti...».
Cairo si riferisce a quello che secondo lui ha scatenato la vergognosa rissa finale, con giocatori e staff protagonisti di uno spettacolo indegno nel mezzo del campo. «Non condivido, ma bisogna tenere contro delle provocazioni di Thiago Motta, un arrogante, e di Olivera, che ha innescato tutto con un pugno a Colombo. La partita era finita male, gli animi erano esacerbati, all'89' eravamo sul 2-2 e quello (Motta, ndr.) che ancora si rivolge vero la panchina e ti zittisce, mentre ci vorrebbe signorilità». A Cairo non sono piaciute nemmeno le «dichiarazioni da primo della classe» dell'allenatore avversario Gian Piero Gasperini. «Ma multerò i miei giocatori che non si sono comportati bene», ha sottolineato Cairo. Che si aspetta di rivedere l'impegno mostrato dal Genoa anche dal Catania a Bologna domenica prossima. «A Catania c'é gente seria e perbene», ha concluso il presidente granata.
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