3 maggio 2024
Aggiornato 02:30

Scissione in Lega calcio: Beretta guiderà nuovo corso Serie A

Club di B: «Profondo dissenso sia per sostanza sia per modalità»

La tanto sbandierata scissione tra Serie A e Serie B si è ormai concretizzata. Ieri Milano i club della massima competizione italiana hanno unilateralmente deciso di staccarsi dalla serie cadetta e di dar vita ad una associazione. «Diciannove società di Serie A hanno oggi deliberato di costituire la Lega Calcio Serie A, conferendo a tale scopo mandato al dottor Maurizio Beretta», ha comunicato la Lega a margine dell'incontro dei presidenti di A e B che si è tenuto nella sede di Milano, sottolineando che «la decisione è stata assunta in conseguenza delle verificata impossibilità di raggiungere intese con le società di serie B». «La decisione delle 19 società di Serie A - continua il comunicato - è conforme allo scenario europeo: va dunque letta e interpretata quale normale evoluzione verso le più moderne linee del calcio professionistico». «E' diretta - a valorizzare tutte le componenti del settore a cominciare dalla Serie B quale categoria di supporto delle Lega maggiore».

I presidenti e consiglieri di Serie B hanno immediatamente espresso «profondo dissenso sia per la sostanza sia per le modalità con le quali è stato realizzato un progetto evidentemente già da tempo preparato e si è riservata di far valere vigorosamente nelle sedi istituzionali le ragioni del calcio professionistico che non si riconosce negli interessi dei grandi club». I club cadetti spiegano i motivi che hanno portato alla scissione: «Oggi si è tenuta un`assemblea con tre principali punti all`ordine del giorno: approvazione delle linee guida per la vendita centralizzata dei diritti audiovisivi; modifica del regolamento di Lega; elezione del Presidente di Lega. Dopo aver approvato le linee guida, l`assemblea è stata chiamata ad esprimere il voto in merito al regolamento proposto dalla Serie A, che nei fatti avrebbe completamente esautorato ruolo e potere dell`assemblea generale a beneficio dell`assemblea di categoria della Serie A. Tale proposta non è stata approvata, nonostante la richiesta della Serie A di procedere a voto segreto e nonostante il vantaggio della maggior ponderazione dei voti di A. Di fronte a tale mancata approvazione, la Serie A ha abbandonato l`assemblea ed ha deliberato l`affidamento di un mandato al dott. Beretta per la costituzione di una nuova Lega, riservata alla Serie maggiore».

La nuova Lega di A sarà comunque operativa dal 2010 e ciò comporterà il commissariamento dell'attuale Lega Calcio. «E' sicuro che si vada verso un commissariamento della Lega Calcio: non verrà eletto nessun presidente fra 20 giorni», ha affermato l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani uscendo da via Rosellini. Galliani ha spiegato che il Consiglio della Federcalcio, previsto per il 5 maggio, azzererà gli attuali vertici della Lega, dando il via libera all'eventuale commissariamento. Sulla scissione il vicepresidente del Milan ha spiegato che «è quello che abbiamo dovuto fare a seguito della mancata approvazione del regolamento, abbiamo avvisato il presidente federale di ciò che è successo e ora sarà la Federcalcio, a partire dal 5 maggio, a fare quello che riterrà più giusto». «Si comincia a lavorare da adesso - ha aggiunto Galliani - perché questa Lega di Serie A sia operativa dal 1 luglio 2010. Succederà ciò che è successo in molti Paesi d'Europa: le promozioni e le retrocessioni continueranno e i soldi alla serie B saranno dati regolarmente perché nessuno vuole fare la guerra ai cadetti - ha spiegato Galliani - e per l'anno prossimo non ci sono particolari problemi perché ci sono gli accordi per la mutualità, sia all'interno della serie A, sia tra A e B, mentre dal 2010 ci sarà una lega di A, una di B e una di C».

Una decisione che avvicina il calcio italiano a quello europeo secondo i grandi club e il neo presidente della Lega Calcio Serie A Maurizio Beretta. «La realtà del calcio professionistico in Italia oggi vale 15 miliardi di euro e ha grandi potenzialità, se guardiamo ai modelli europei di maggior successo, di incrementare ancora queste capacità di produrre ricchezza». Beretta ha spiegato che il suo mandato è chiaro: «Costruire la Lega di Serie A nei prossimi 12 mesi e nel frattempo iniziare a entrare nel merito delle cose, come per esempio la legge sugli stadi di proprietà dei club sulla quale serve un confronto e per la quale chiederemo un incontro al sottosegretario con delega allo Sport Roco Crimi. Oltre a essere un importantissimo settore economico e di business - ha continuato Beretta - il calcio ha la caratteristica di avere intorno a sé una straordinaria passione popolare che ne fa un fenomeno quasi unico». Proprio per questo il manager si è detto entusiasta di mettersi al servizio dei club di Serie A e non ha voluto entrare in «valutazioni di merito» sulla spaccatura tra club di Serie A e Serie B né su eventuali conflitti che potrebbero sorgere dopo la scissione con la Legge Melandri sulla contrattazione collettiva dei diritti tv.

Dalla parte dei club di B il presidente uscente della Lega Calcio, Antonio Matarrese. «L'enunciazione è un fatto, la realizzazione è un altro e il percorso è lunghissimo: bisogna vedere quanto valore ha questo atto scritto con rabbia, o amarezza, e non con saggezza». Matarrese ha sottolineato che «oggi si è svolta un'altra operazione in cui le società di Serie A hanno minacciato la scissione dalla B, ed è stato chiamato un consulente per capire come costruire un percorso, è un fatto doloroso, una giornata triste. Molto probabilmente la ricchezza disgrega le famiglie e quando si vedono troppi soldi ci si ubriaca», ha continuato il presidente della Lega Calcio evidenziando che l'attuale meccanismo «mi sembrava un grande successo ma qualcuno non era contento perchè aveva altri interessi che cozzano con quelli della Lega». Per questo Matarrese parla di un «sogno che parte da molto lontano e credo che la Federazione e il Coni ne debbano tenere conto».