20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Zika virus

Virus Zika, l’Italia è in pericolo?

Il dottor Antonio Masetti: «attualmente non esiste alcun ciclo di trasmissione a carico delle zanzare presenti nel nostro Paese».

Il fenomeno virus Zika è esploso negli ultimi mesi a seguito di epidemie che si sono verificate all’estero. La paura e il dubbio, però, attanagliano le menti degli italiani: c’è rischio anche per noi? E, soprattutto, qual è la situazione attuale? Diario Salute lo ha chiesto al dottor Antonio Masetti dell’Università di Bologna.

Quale è la situazione attuale e i sintomi del virus?
«Il virus è diffuso soprattutto in America Centrale e America Meridionale, soprattutto nella parte nord del Brasile con epidemie che coinvolgono milioni di persone – spiega il dottor Masetti – I sintomi tipici del virus sono abbastanza difficili da rilevare perché solo una persona infetta su cinque sviluppa veri e propri sintomi. Questi sono simili a una lieve influenza, quindi febbre, dolori muscolari e articolari ed eventualmente mal di testa. Raramente anche rush cutaneo e congiuntivite. Ci tengo a sottolineare che il decorso negli adulti, al momento è sempre risultato benigno».

Perché si chiama virus Zika? È possibile un’epidemia in Italia?
«Il virus si chiama Zika perché è stato trovato la prima volta nella foresta di Zika, in Uganda. È difficile prevedere cosa potrà accadere in Italia – continua Masetti – per ora sono stati rilevati alcuni casi di virus Zika legati ai viaggiatori che provengono dalle aree epidemiche. Per fortuna in inverno la circolazione e replicazione delle zanzare è piuttosto limitata, quindi non ci sono stati focolai. In Italia, però, sappiamo che è ampiamente diffusa la zanzara tigre che, potenzialmente è portatrice di tale malattia. Per questo motivo è necessario mantenere una soglia di attenzione piuttosto alta.

Cosa possiamo fare?
«Al momento per difenderci non abbiamo un vaccino e considerati i tempi che occorrono per svilupparlo probabilmente sarà necessario attendere almeno una decina di anni. L’unica cosa che possiamo fare per difenderci è limitare al massimo le punture di zanzara. Se ci rechiamo in un’area dove è presente il virus è importante usare repellenti cutanei che possano tenere lontane le zanzare. Per quanto riguarda la nostra casa, invece, la cosa migliore da fare è cercare di ridurre il più possibile il numero delle zanzare tigre. Sappiamo che la zanzara tigre è una zanzara di città che vive molto bene a stretto contatto con l’uomo, quindi è necessario ridurre al minimo i potenziali focolai. Le larve si sviluppano in acqua, per cui ridurre la presenza di contenitori di acqua nel nostro giardino o trattandoli con appositi prodotti larvicidi. Qualsiasi altro sistema volto alla riduzione della popolazione di zanzare che si aggirano nei nostri ambienti può essere utile per limitare il numero di punture».

Come si trasmette il virus?
«Il virus è trasmesso principalmente dalle punture della zanzara aegypti. Questa specie, fortunatamente in Italia non è presente. In Italia la specie più simile è la zanzara tigre e che potrebbe essere potenzialmente coinvolta nella trasmissione del virus. Ci tengo però a sottolineare – conclude Masetti – che attualmente non c’è nessun ciclo di trasmissione a carico di zanzare presenti nel nostro Paese».