1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Malattie neurodegenerative

Sclerosi multipla, le allergie alimentari legate all’aumento delle recidive e maggiori danni ai nervi

Un nuovo studio mostra che le allergie alimentari sono legate a un aumento dell'attività della sclerosi multipla, nonché della possibilità di recidive

Sclerosi multipla e allergie alimentari
Sclerosi multipla e allergie alimentari Foto: Chinnapong Shutterstock

Secondo uno studio condotto dalla dott.ssa Tanuja Chitnis e colleghi del Partners Multiple Sclerosis Center del Brigham and Women’s Hospital di Boston (Usa) i pazienti affetti dal sclerosi multipla con allergie alimentari hanno mostrato di avere tassi a 1,3 volte superiori per il numero cumulativo di attacchi e un 2,5 volte maggiore probabilità di accrescere le lesioni cerebrali. I dati sono stati raccolti per messo di esami con risonanza magnetica per immagini (RMI) pare dell’analisi di pazienti arruolati nel Comprehensive Longitudinal Investigation of Multiple Sclerosis at the Brigham and Women’s Hospital (CLIMB).

Il ruolo delle allergie alimentari nella SM

I ricercatori hanno prima condotto una meta-analisi di 10 studi osservazionali sulla possibilità che una storia di allergie aumenti il rischio di sviluppare la sclerosi multipla. Tuttavia, i risultati erano contrastanti. Ma, cosa ancora più rilevante, è che nessuno studio fino a oggi ha indagato se le allergie alimentari possano avere un effetto sul decorso della malattia e aumentare l’intensità e l’attività della SM. Per questo, la dott.ssa Chitnis ha voluto approfondire la questione.

Lo studio

Per valutare l’impatto delle allergie alimentari sulla sclerosi multipla, Chitnis e colleghi hanno arruolato un sottoinsieme di 1.349 pazienti con una diagnosi di SM. I partecipanti dovevano compilare un questionario incentrato sulle allergie a prodotti alimentari, a farmaci e altre allergie ambientali. Di questi pazienti, 922 hanno riferito la presenza di allergie, mentre 427 non hanno riportato allergie note.

I risultati

Lo studio e i risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, e mostrano che i pazienti con allergie alimentari hanno avuto un aumento significativo del tasso di numero cumulativo di attacchi, rispetto a quelli senza allergie.  E questo anche dopo aver regolato l’analisi per genere, età di insorgenza dei sintomi, categoria di malattia e il tempo di trattamento. I pazienti con allergie alimentari avevano più del doppio delle probabilità di avere lesioni captanti il gadolinio, rispetto ai non allergici. Infine, i pazienti con allergie ambientali e ai farmaci mostravano di avere più recidive rispetto ai pazienti senza allergie, in analisi univariata. Tuttavia, le differenze non erano significative nell’analisi aggiustata. Allo stesso modo, le tendenze rilevate circa un legame tra numero di lesioni e la presenza di allergie ambientali o ai farmaci non risultava aumentata nell’analisi multivariata. «I nostri risultati – spiega la dott.ssa Chitnis – suggeriscono che i pazienti con SM con allergie hanno una malattia più attiva rispetto a quelli senza allergie, e che questo effetto è guidato dalle allergie alimentari». Al momento non è noto quale siano i meccanismi biologici sottostanti che potenzialmente potrebbero collegare le allergie alimentari alla gravità della sclerosi multipla. Tuttavia, i risultati di studi sperimentali supportano l’ipotesi che la flora batterica intestinale potrebbe influenzare il rischio e il decorso della SM, concludono i ricercatori.

Lo studio CLIMB era sostenuto da Merck Serono e la National MS Society Nancy Davis Center Without Walls. La dott.ssa Chitnis ha riferito spese di consulenza da Biogen Idec, Novartis, Sanofi, Bayer e Celgene al di fuori del lavoro presentato. Coautori fornito informazioni aggiuntive relative alla Merck Serono, Genentech, Verily Life Sciences, EMD Serono, Biogen, Teva, Sanofi, Novartis tra gli altri.

Riferimento: Fakih R et al. – ‘Food allergies are associated with increased disease activity in multiple sclerosis’ – J Neurol Neurosurg Psychiatry 2018 – DOI: 10.1136/JNNP-2018-319301.