29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Rimedi naturali per il diabete

Diabete, ecco le spezie che aiutano a ridurre la glicemia

Una nutrizionista spiega come ridurre glicemia e diabete grazie all’aggiunta di spezie durante i pasti

Le spezie che riducono la glicemia
Le spezie che riducono la glicemia Foto: Eugenia Lucasenco | Shutterstock Shutterstock

Il diabete di tipo 2 è una malattia metabolica in costante aumento in ogni angolo del pianeta. L’eccesso di sedentarietà, di cibo raffinato e dell’aumento di peso contribuiscono a peggiorare la situazione portando l’individuo, di fatto, a essere esposto a un maggior rischio di incappare in questa temuta malattia. D’altro canto, ci sono alcuni semplici accorgimenti che possono aiutarci a ridurre le probabilità. Tra questi ci sarebbe anche l’aggiunta di spezie durante i pasti principali. A suggerirlo è stata una nota nutrizionista che ha scritto un articolo per il quotidiano Express.

Insulina e diabete
Quando una persona è affetta da diabete, il suo organismo non è più in grado di produrre in maniera ottimale un ormone conosciuto con il nome di insulina. Essa aiuta il nostro corpo ha utilizzare lo zucchero e convertirlo in energia da poter essere sfruttata all’occorrenza. Se però qualcosa non funziona – come nel caso del diabete di tipo 2 – l’insulina non viene rilasciata nella giusta quantità e lo zucchero continua ad accumularsi nel sangue generando il noto fenomeno dell’iperglicemia.

Le spezie aiutano
Una nota nutrizionista, di nome Sarah Brewer, ha dichiarato a Express che alcune spezie possono contrastare l’iperglicemia e ridurre il rischio di diabete. Le migliori sono quelle contenute nel curry come il fieno greco, il peperoncino e la curcuma. Ma anche la cannella svolge effetti benefici sul controllo del glucosio.

Scegliere gli alimenti giusti
Per tenere sotto controllo la glicemia è essenziale porre attenzione anche alla scelta degli alimenti. Per esempio, è meglio optare per un riso integrale piuttosto che uno raffinato. I migliori sono il basmati intero (scuro) e il normale riso integrale. A questi e altri alimenti andrebbero poi aggiunte anche le spezie. «Il curry fatto in casa è un ottimo riscaldante nei mesi invernali e le spezie come la cannella, il fieno greco, il peperoncino e la curcuma hanno effetti benefici sul controllo del glucosio. Se stai mangiando riso, scegli il riso marrone o selvatico piuttosto che il riso bianco», spiega Brewer.

Antiossidanti
La cannella, continua Brewer, contiene degli importanti antiossidanti (polifenoli) che migliorano la sensibilità all’insulina anche nei pazienti che sono già affetti da diabete. La curcuma, invece, migliorerebbe il rilascio di insulina. A detta della nutrizionista, si potrebbero evitare anche pericolosi picchi glicemici cercando di aggiungere ai pasti più verdure o alimenti a basso indice glicemico: frutta e verdura, latte e alcuni cereali integrali.

Cannella e glicemia
Un recente studio pubblicato su PLoS One ha messo in evidenza come la Cannella, associata a Cromo e Carnosina sia in grado di diminuire la glicemia a digiuno, aumentando al tempo stesso la massa magra nei pazienti in sovrappeso o obesi. Uno dei risultati più evidenti è stato il pronunciato abbassamento del livello di glucosio ematico lontano dai pasti. Un’altra ricerca pubblicata su Nutrition Research, ha concluso che «la supplementazione di cannella è in grado di migliorare significativamente il controllo della glicemia nei pazienti con diabete di tipo 2. Mentre non vi sono state modifiche nel gruppo placebo. Anche i livelli di trigliceridi nel sangue sono stati significativamente ridotti nel gruppo a basso dosaggio. I livelli ematici di colesterolo totale, colesterolo lipoproteico ad alta densità, colesterolo lipoproteico a bassa densità e transaminasi epatica sono rimasti invariati nei 3 gruppi».

Protegge anche dall’obesità
«La cannella ha fatto parte delle nostre diete da migliaia di anni e la gente generalmente ama usarla. Quindi, se può aiutare a proteggere dall'obesità, può offrire un approccio alla salute metabolica che permette ai pazienti di aderire con maggior facilità. E poiché è già ampiamente utilizzato nell'industria alimentare, potrebbe essere più facile convincere i pazienti a seguire un trattamento a base di cannella piuttosto che a un regime farmacologico tradizionale», conclude Jun Wu, ricercatore universitario presso l'Università del Michigan.

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