19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Benefici del formaggio

Il formaggio fa male? Macché! Abbassa il colesterolo e proteggere il cuore

Ennesima conferma sui benefici derivanti dal consumo di formaggio: mangiarlo tutti i giorni (purché prodotto da latte intero) proteggerebbe l’apparato cardiovascolare

Il formaggio abbassa il colesterolo
Il formaggio abbassa il colesterolo Foto: lidante | Shutterstock Shutterstock

Si dice che le persone davvero intelligenti siano quelle che hanno il coraggio di cambiare idea più volte nella loro vita. Questo consente di guardare il mondo con occhi diversi e di imparare molte più cose. Al contrario, gli individui che rimangono sempre radicati nelle loro opinioni difficilmente arriveranno alla comprensione della verità. E tutto ciò può (e deve) essere applicato anche in ambito scientifico. Cambiano le strumentazioni, i metodi di studio e la visione globale della salute dell’essere umano. Non è possibile, quindi, che non cambino anche concetti ormai ritenuti obsoleti. Tra questi anche quelli che riguardano il formaggio. Nonostante nei tempi passati fosse stato considerato benefico per la salute, la scienza moderna ha sempre affermato il contrario. Come spesso accade, però, arriva il momento in cui l’antica medicina – e la sua conoscenza – viene confermata grazie a nuovi studi e ricerche. Ecco di cosa si tratta.

Grassi saturi
Purtroppo esiste una convinzione dura a morire: i grassi saturi fanno male al cuore. Ma siccome un alimento non è formato solo da una sostanza, tantomeno da un determinato tipo di grassi, è molto improbabile che abbiano ragione gli scienziati che fanno di tutta l’erba un fascio. Sempre più ricercatori, infatti, hanno evidenziato che i latticini non solo non farebbero male ma, al contrario, proteggerebbero il nostro apparato cardiovascolare.

Riduce il colesterolo
Negli ultimi anni sono stati condotti molti studi in proposito e tutti hanno confermato che i latticini, in particolare il formaggio, ridurrebbe il colesterolo cattivo (LDL). Un’ultima ricerca, pubblicata sul The American Journal of Clicinal Nutrition, è riuscita ha dimostrato come dosi piuttosto consistenti di formaggi grassi come il Cheddar - consumati per un mese e mezzo - siano stati in grado di ridurre i livelli di colesterolo.

La matrice casearia
A detta degli scienziati ciò che rende speciale l’alimento è la cosiddetta matrice del formaggio. Ovvero il modo in cui proteine, calcio, grassi e altri nutrienti sono disposti all’interno di questo antichissimo cibo. «Suppongo che la parola matrice di formaggio lo faccia sembrare un qualcosa di molto mistico», ha spiegato a Business Insider Emma Feeney dell'University College di Dublino. «In realtà non lo è, è solo una parola di fantasia per riferirsi alla sua struttura complessiva».

Lo studio
Durante lo studio sono stati presi in esame adulti irlandesi di mezza età e in sovrappeso. Metà dei partecipanti doveva consumare ogni giorno almeno 120 grammi di formaggio grasso Cheddar, 60 grammi di latte e ridurre al minimo il consumo di altri latticini. A termine studio nessuno di loro era aumentato di peso, ma tutti avevano assistito a una riduzione del colesterolo LDL. È importante sottolineare che solo il mese scorso, un altro studio condotto su 2900 persone per vent’anni ha evidenziato come consumare latticini interi (non scremati) ogni giorno riduceva il rischio di morire per qualsiasi causa.

La composizione di un alimento
La scienza ancora oggi ha molti limiti. Uno di questi è quello di continuare a credere che una determinata sostanza, contenuta in un vegetale, in un’erba o in un alimento possa provocare dei danni nella stessa misura in cui è stata rilevata durante uno studio. Questo è pressochè impossibile e i fitoterapeuti, per esempio, lo sanno bene: un rimedio naturale intero non produrrà gli stessi effetti del suo principio attivi principale. Per esempio, se prendiamo i salicilati dell’ulmaria (pianta da cui è stata prodotta la prima aspirina Bayer) probabilmente avremmo diversi effetti collaterali tra cui anche disturbi gastrointestinali. Ma se usiamo la pianta intera questo non accadrà mai perché in essa vi sono contenuti anche altre centinaia di sostanze, tra cui anche quelle che proteggono lo stomaco da eventuali danni. La stessa identica cosa accade anche per il formaggio: non possono essere presi in considerazione gli effetti dei grassi saturi semplicemente perché contiene molte altre molecole che ci aiutano a proteggere l’apparato cardiovascolare. Così si può dire che – a livello globale – il formaggio non fa male ma, al contrario, fa bene a cuore e arterie. «Dobbiamo smettere di pensare agli alimenti in termini di grasso e contenuto di grassi saturi, e pensare a loro come a un alimento intero», spiega Feeney. Secondo gli autori dello studio, i loro risultati dimostrano che il calcio e le proteine del formaggio – se consumanti all’interno dell’alimento e non come integratori – possono ridurre la formazione di placche aterosclerotiche e di grasso corporeo.

Ottimi anche gli alimenti fermentati
D’altro canto anche altri studi, che hanno preso in evidenza i latticini fermentati, hanno notato che le persone che li consumano quotidianamente sono meno a rischio di malattia cardiache e metaboliche. Anche i formaggi, grazie alla loro lavorazione, forniscono nutrienti importanti. Per esempio, il Cheddar è un formaggio che viene invecchiato. E durante il periodo di maturazione, i batteri presenti naturalmente abbattono le proteine del formaggio conferendogli una consistenza piuttosto gommosa. Insomma, tutti i latticini sottoposti a processi naturali possono rappresentare un’importante risorsa per il nostro benessere.

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Fonti scientifiche

[1] Dairy matrix effects: response to consumption of dairy fat differs when eaten within the cheese matrix—a randomized controlled trial - Emma L Feeney  Rebecca Barron  Victoria Dible  Zita Hamilton  Yvonne Power Linda Tanner  Cal Flynn  Paul Bouchier  Tom Beresford  Nessa Noronha  - The American Journal of Clinical Nutrition, nqy146, https://doi.org/10.1093/ajcn/nqy146

[2] Asia Pac J Clin Nutr. 2015;24(1):90-100. doi: 10.6133/apjcn.2015.24.1.09. Dairy consumption and risk of cardiovascular disease: an updated meta-analysis of prospective cohort studies. Qin LQ1, Xu JY2, Han SF1, Zhang ZL3, Zhao YY4, Szeto IM5.

[3] Serial measures of circulating biomarkers of dairy fat and total and cause-specific mortality in older adults: the Cardiovascular Health Study - Marcia C de Oliveira Otto  Rozenn N Lemaitre  Xiaoling Song  Irena B King David S Siscovick  Dariush Mozaffarian - The American Journal of Clinical Nutrition, nqy117, https://doi.org/10.1093/ajcn/nqy117