18 aprile 2024
Aggiornato 08:30
I pericoli del cibo spazzatura

Il cibo spazzatura è una vera droga: lo rivela uno studio

Una recente ricerca ha evidenziato come il cibo spazzatura sia in grado di alterare alcune zone cerebrali e fungere come una vera e propria droga

I pericoli del cibo spazzatura
I pericoli del cibo spazzatura Foto: Golubovy | Shutterstock Shutterstock

L’ennesima accusa contro il cosiddetto Junk Food o cibo spazzatura. Stiamo parlando di cibo industriale ricco di additivi, grassi, zuccheri e ingredienti raffinati. In pratica un alimento che fornisce sì calorie ma che non offre all’organismo umano i nutrienti di cui ha bisogno. Oltre ad aumentare il rischio di infiammazione e malattie croniche, uno nuovo studio – presentato al 12esimo Meeting annuale del Canadian Neuroscience a Vancouver – ha messo in evidenza che funziona come una vera e propria droga. Ecco perché.

Non solo obesità
Se c’è un motivo per cui molti evitano il cibo spazzatura come la peste è il fatto che aumenta il rischio di sovrappeso e obesità. Le altre patologie, forse, passano in secondo piano per quanto riguarda la scelta. Ma il team di ricerca guidato da Stephanie Borgland dell'Università di Calgary, ha evidenziato come questo genere di alimenti porti a vere e proprie modifiche cerebrali e a una conseguente dipendenza.

Cibo più attraente
Dai risultati emersi dallo studio – condotto su modello animale – si è potuto constatare che il junk food apporta modifiche cerebrali che rendono il cibo molto più attraente per i topolini, persino quando non dovrebbero ormai avere più fame. Tali cambiamenti avverrebbero a livello della segnalazione endocannabinoide in una regione del cervello chiamata corteccia orbitofrontale (OFC). Quest’ultima è situata sulla superficie del cervello, proprio sopra le orbite degli occhi. Si tratta di un’area coinvolta nel processo decisionale che riceve informazioni sul cibo direttamente dai noi sensi. Il problema è che aggiorna il comportamento alimentare di un individuo in base a queste informazioni e forse proprio per questo ci invoglia a prediligere sempre lo stesso cibo.

Prelibatezze?
La cafeteria diet è un regimento alimentare in cui i ratti sottoposti allo studio hanno l’accesso illimitato a cibi ad alto contenuti di grassi, zuccheri, cioccolata e prelibatezze varie. Il tutto unito alla dieta tradizionale. In questo modo i piccoli roditori sono diventati obesi dopo soli 40 giorni di a causa dell’accesso ai cibi 24 ore su 24. Al contrario, i topolini che avevano un accesso al cibo spazzatura solo per un’ora al giorno hanno mantenuto il loro peso forma.

Riduzione dei segnali inibitori
Già ricerche precedenti condotte sempre dal team di Borgland avevano evidenziato come il cibo spazzatura potesse ridurre alcuni segnali inibitori relativi a una classe di neuroni piramidali presenti nella corteccia orbitofrontale. «L'obesità è tipicamente associata a un livello elevato di endocannabinoidi sia negli umani sia nei roditori, quindi questi risultati non sono sorprendenti. Tuttavia, la segnalazione endocannabinoide è molto più complessa di quanto si pensasse in precedenza. La nostra ricerca mostra che il segnale endocannabinoide influenza selettivamente i segnali inibitori sui neuroni piramidali dell'OFC. Questo effetto è mediato dai cambiamenti nei recettori specifici sui neuroni, ma può anche coinvolgere altri tipi di cellule nel cervello, chiamate astrociti», spiega Stephanie Borgland. «Studi futuri dovranno studiare ulteriormente i meccanismi attraverso i quali gli endocannabinoidi influenzano la motivazione a mangiare oltre alla sazietà, e questo sarà fondamentale per identificare nuove strategie terapeutiche per il trattamento dell'obesità con minori effetti collaterali», conclude Borgland.

Fonte: An energy dense diet changes the brain and increases urge to eat - CANADIAN ASSOCIATION FOR NEUROSCIENCE