Mais ogm: nessun rischio per la salute umana
Le ricerche smentiscono che il mais geneticamente modificato possa in qualche modo provocare danni all’organismo umano

Negli ultimi anni sono state molte le persone che avevano dubbi e timori in merito agli alimenti geneticamente modificati (OGM). Ma ora arriva la smentita ufficiale dalla scienza: il mais, in particolare, non danneggerebbe in nessun modo l’organismo umano. Neppure se consumato in abbondanza. È quanto emerge da una recente ricerca italiana appena pubblicata su Scientific Reports. Ecco quali sono i risultati ottenuti.
Chi ha paura degli Ogm?
Ora le modifiche genetiche le conosciamo molto meglio. Tant’è vero che vengono sfruttate da scienziati di tutti il mondo per guarire da una grande moltitudine di malattie. Proprio alcuni giorni fa abbiamo riportato il caso di un piccolo paziente proveniente dal Bambino Gesù di Roma, guarito grazie a una singola dose di un farmaco ottenuto con la tecnica CAR-T. E se il taglia e copia del DNA può salvare vite umane, perché mai dovrebbe anche causare danni alla salute? Questa domanda se la sono posti molti ricercatori che hanno testato i vari alimenti geneticamente modificati e il relativo impatto sull’uomo.
Ricerca italiana
Il lavoro scientifico è stato coordinato proprio nel nostro paese grazie, all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Università di Pisa. Le ricerche non sono iniziate oggi ma – direttamente in pieno campo – fin dal 1996, data che segna il punto di svolta per la produzione del mais transgenico. Gli studi sono andati avanti fino ai giorni nostri e sono il frutto di elaborazione di dati provenienti da una ventina di coltivazioni diverse provenienti da tutto il mondo (Europa, Stati Uniti, Asia, Africa, Australia e Sud America).
Meno tossine
«Questa analisi fornisce una sintesi efficace su un problema specifico molto discusso pubblicamente», ha dichiarato Laura Ercoli coordinatrice dello studio, docente di Agronomia e Coltivazioni Erbacee all'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna. «Lo studio ha riguardato esclusivamente l'elaborazione rigorosa dei dati scientifici e non l'interpretazione 'politica' dei medesimi», continua Ercola che ha collaborato con Elisa Pellegrino, Stefano Bedini e Marco Nuti. I ricercatori ritengono che i risultati consentono di «trarre conclusioni univoche, aiutando ad aumentare la fiducia del pubblico nei confronti del cibo prodotto con piante geneticamente modificate». È importante sottolineare che il mais transgenico presenta anche tutta una serie di vantaggi importanti sia per l’agricoltura che per il consumatore. In primis la resa aumenta fino al 24,5% consentendo di commercializzare l’alimento a prezzi competitivi. Inoltre, fatto non di poco conto – si riduce la presenta di micotossine e fumonisime, pericolose per la salute dell’uomo. Infine, ricordiamo che in una relazione di oltre 400 pagine pubblicato dalla National Academy of Sciences, era già stato dimostrato che non esiste nessuna relazione tra il rischio di obesità, cancro, malattie cardiache o intestinali assumendo prodotti OGM.
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