19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Cancro al seno

Tumore al seno triplo negativo: le nuove prospettive terapeutiche

Uno studio del Cnr mostra le nuove prospettive terapeutiche per i tumori della mammella triplo negativo

Cancro al seno
Cancro al seno Foto: Shutterstock

NAPOLI – Nuove prospettive terapeutiche per il cancro del seno triplo negativo emergono da uno studio condotto in seguito a una stretta collaborazione tra il gruppo di ricerca dell’Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale 'G. Salvatore' (Ieos-Cnr, Napoli), coordinato da Laura Cerchia, e il gruppo di ricerca dell’Istituto di biostrutture e bioimmagini (Ibb-Cnr, Napoli), coordinato da Antonella Zannetti. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Theranostics, che vi ha altresì dedicato la copertina del settimo volume del 2017.

Il microambiente tumorale
Nel comunicato del Cnr, si sottolinea come vi siano evidenze sempre più numerose che mostrano un ruolo primario nella progressione neoplastica del microambiente tumorale derivato da cellule staminali mesenchimali. La ricerca ha dimostrato la capacità di una piccola molecola di RNA (l’aptamero Gint4.T) che lega in maniera specifica il recettore PDGFRβ umano, di inibire il 'cross-talk' tra le cellule mesenchimali staminali e le cellule di carcinoma della mammella triplo-negativo. Il legame dell’aptamero al suo recettore bersaglio, presente sulla superficie delle cellule mesenchimali, blocca la loro migrazione nel sito tumorale e la loro conseguente abilità nel rendere le cellule tumorali più inclini a dare metastasi in modelli animali di tumore umano, scrivono i ricercatori.

Un ambiente immunosoppressivo
I risultati dello studio mostrano come «il microambiente tumorale recluta le cellule mesenchimali staminali (MSC) dalla circolazione, dai tessuti adiacenti e dal midollo osseo istruendo così queste cellule ad adottare fenotipi pro-tumorigenici. Le MSC nel tumore causano la formazione di un microambiente immunosoppressivo e possono anche aumentare le proporzioni delle cellule staminali tumorali, promuovere l'EMT [transizione epitelio-mesenchimale] e stimolare l'angiogenesi tumorale. Questi effetti contribuiscono alla crescita, alla progressione e alla metastasi del tumore. Il nostro approccio basato su aptamer per interrompere il cross-talk tra cellule cancerose, MSC e il microambiente tumorale infiammatorio fornirà probabilmente nuove opportunità anticancro», concludono i ricercatori.