12 dicembre 2024
Aggiornato 05:30
Dieta e salute

Sclerosi multipla: migliora con una dieta a basso contenuto proteico e di grassi animali

Ricercatori delle Università di Milano, Verona e della Fondazione Don Gnocchi, sono riusciti a dimostrare come una dieta a basso contenuto di proteine e grassi animali influenzi in modo positivo il quadro clinico della Sclerosi Multipla

Sclerosi multipla
Sclerosi multipla Foto: Shutterstock

Uno studio condotto da un team di ricercatori italiani e pubblicato su Frontiers in Immunology, rivista ufficiale della International Union of Immunological Societies, apre nuove e interessanti prospettive per i pazienti affetti da sclerosi multipla, una malattia infiammatoria generalmente caratterizzata da un decorso cronico e progressivo che colpisce il sistema nervoso centrale. In questo studio, un gruppo di ricercatori delle Università degli Studi di Milano (professor Mario Clerici) e di Verona (professoressa Giovanna Felis) e della Fondazione Don Carlo Gnocchi, IRCCS (dottoresse Marina Saresella, Laura Mendozzi e Valentina Rossi) ha dimostrato che una particolare dieta può influenzare positivamente il decorso di malattia.

Lo studio

Al basale, ossia all’inizio dello studio, è stato chiesto a un gruppo di pazienti con sclerosi multipla cronica progressiva di attenersi ad una dieta caratterizzata da un minimo consumo di proteine e grassi animali e di alimenti raffinati e un alto consumo di alimenti di origine vegetale: nel contempo, il gruppo di controllo ha continuato a utilizzare una classica dieta occidentale. Lo studio è durato in tutto due anni.

I risultati

La composizione del microbiota (l’insieme dei batteri che vivono nell’intestino), al termine del periodo di osservazione ha fatto rilevare la presenza di una popolazione batterica con proprietà antinfiammatorie nei pazienti che avevano seguito la dieta a basso contenuto di proteine animali. Tale differenza tra gruppo a dieta e gruppo controllo si è associata inoltre all’aumento di cellule immuni circolanti antinfiammatorie e, soprattutto, a un chiaro beneficio clinico. Al temine dei due anni di follow-up si è pertanto scoperto che il numero di ricadute della malattia e la gravità della stessa sono risultati significativamente ridotti nei pazienti con sclerosi multipla che in precedenza avevano seguito la dieta a basso contenuto di proteine e grassi animali. Questi risultati, scrivono i ricercatori in un comunicato stampa, suggeriscono che la dieta, modificando la composizione del microbiota e il profilo infiammatorio, può influenzare in modo positivo e importante il quadro clinico di una malattia cronica come la sclerosi multipla.