24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Formaggi contraffatti

Formaggi contraffatti: attenzione al parmigiano reggiano «falso»

Attenzione ai formaggi contraffatti. L’eccellenza italiana è sempre più soggetta a mistificazione. Come riconoscere un formaggio originale da un falso

Parmigiano Reggiano contraffatto
Parmigiano Reggiano contraffatto Foto: Shutterstock

Acquistare in sicurezza – forse – è divenuta un’utopia. Si è disposti a pagare prezzi elevati per alimenti che ci garantiscano un minimo di qualità in termini di materie prime e produzione. Peccato, però, che spesso il caro prezzo non sia sufficiente a donarci la tranquillità che tanto cerchiamo. Non a caso, anche i due alimenti più diffusi, parmigiano reggiano e grana padano -  formaggi per antonomasia -  sono soggetti a contraffazione. Ecco di cosa si tratta.

Sostanze cancerogene
Non solo i prodotti sono stati contraffatti, ma nel parmigiano reggiano e nel Grana Padano sono state persino trovate tracce di sostanze cancerogene. Ovviamente, nessuna di queste dichiarate in etichetta. Anche nelle materie prime – come il latte destinato alla loro produzione – dalle analisi sono stati ritrovati residui di antibiotici. E, come se non bastasse, anche aflatossine e idrossido di sodio.

Una miscela di prodotti tossici
Nel calderone della produzione degli alimenti contraffatti, vengono aggiunti anche dei prodotti creati ad ok e fermenti lattici in quantità elevate in maniera decisamente più elevata rispetto alla quantità utilizzata nella produzione dei formaggi originali. Probabilmente per alterare il sapore finale.

Da dove viene quel parmigiano?
Come se non bastasse, viene contraffatta anche l’origine geografica del prodotto e la denominazione. Insomma, si pensa di avere tra le mani un prodotto e in realtà si ha tutt’altro. La quantità di Grana Padano marchiato come tale – pur essendo un clamoroso falso – serve, come è logico pensare, per trarre un ricavo nettamente superiore.

Che fine hanno fatto le eccellenze nostrane?
Verrebbe da chiedersi che fine hanno fatto le eccellenze del nostro paese. Quanti di noi trovano ancora il vero parmigiano, la vera mozzarella e il vero pecorino? Il mercato del Made in Italy ha registrato così una perdita pari a circa un miliardo di euro.

Come riconoscere un prodotto originale
Per capire se abbiamo tra le mani un prodotto originale è importante osservarlo con attenzione. Nella crosta, per esempio, deve essere ben impresso il timbro che indica la provenienza con la sigla della provincia e il numero di matricola del produttore. Devono essere ben in evidenza le due diciture distinte: Grana o Padano. Chi, invece acquista le buste con il prodotto già grattugiato, deve aver cura di controllare il codice dell’autorizzazione concessa dal Consorzio di Tutela. È da ricordare, infatti, che solo il Consorzio può apporre i marchi e i contrassegni DOP del Parmigiano Reggiano. D’altro canto il Parmigiano Reggiano può essere stato prodotto esclusivamente in un’area che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (alla sinistra del fiume Reno) e Mantova (alla destra del fiume Po). Infine, la stagionatura: il Parmigiano Reggiano deve essere stagionato minimo 12 mesi ma il migliore è quello di 30 mesi. Se non si tratta di un falso deve essere particolarmente friabile e granuloso, con un sapore che ricorda alcune note speziate e di frutta secca.