19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Zika e gliobastoma

Virus Zika: la nuova arma per distruggere il cancro

La capacità del virus Zika di superare la barriera emato-encefalica potrebbe essere la nuova e incredibile arma per combattere i tumori al cervello. La scoperta degli scienziati americani

Zika contro il cancro
Zika contro il cancro Foto: Shutterstock

Sorpresa! Il tanto temuto virus Zika potrebbe aprire le porte a un nuovo trattamento contro il cancro. A suggerirlo sono stati alcuni ricercatori delle Università di Washington e California. Ma non si tratta affatto di una novità: in realtà il virus era già stato testato allo scopo un paio di mesi fa dal Cancer Research UK e i risultati erano decisamente molto promettenti.

Perché proprio il virus Zika?
Con tanti virus che abbiamo a disposizione perché proprio Zika? Vi starete chiedendo voi. Il motivo è molto semplice: il patogeno possiede la peculiarità di mangiare le cellule neuronali in stadio iniziale. Potrebbe quindi essere in grado anche di eliminare le cellule cancerogene impazzite tipiche dei tumori al cervello. Zika, infatti, pare particolarmente efficace nel distruggere le cellule resistenti alla chemioterapia.

La paura della chemioterapia
Qualunque persona abbia avuto una diagnosi di cancro sa che il suo timore non è solo quello di perdere la vita, piuttosto di dover fare la chemioterapia. Attualmente i chemioterapici sono gli unici farmaci che sembrano un po’ efficaci e che vengono utilizzati in tutti i casi. «È così frustrante sottoporre un paziente ad un trattamento molto aggressivo, per poi vedere il tumore che ritorna a pochi mesi di distanza: per questo motivo ci siamo domandati se la natura potesse offrirci un'arma per combattere le cellule che sono le principali responsabili delle recidive», afferma Milan Chheda dell'Università di Washington.

L’attacco alle staminali del gliobastoma
Gli scienziati hanno così tentato di utilizzare il virus Zika, che durante le Olimpiadi di Rio del 2016 ha rappresentato una vera e propria minaccia per la salute delle persone. «Abbiamo ipotizzato che la sua predilezione per le cellule progenitrici neurali potesse essere usata contro le staminali del glioblastoma», ha concluso il ricercatore Michael Diamond.

Funziona!
Chiaramente le ricerche sono ancora allo stadio inziale ma pare che il virus possa rappresentare la nuova arma contro il cancro al cervello. Gli scienziati lo hanno testato sia in vitro che su modello animale ottenendo buoni risultati. Prelevando alcune cellule del tumore e facendole replicare in provetta, Zika ha dimostrato di poter uccidere solo le cellule staminali del cancro, lasciando intatte quelle sane. Nei topi, invece, si è evidenziata una netta regressione del gliobastoma, il più temibile tumore al cervello.

Meno aggressivo ma sempre efficace
Gli studiosi si sono chiesti se utilizzare un ceppo di Zika meno aggressivo potesse essere comunque efficace, evitando gli effetti collaterali tipici del virus. Anche in questo caso, i risultati sono stati piuttosto soddisfacenti. Se le ricerche future confermeranno lo studio, a breve potremo vedere utilizzare il virus allo scopo di affiancarlo alle terapie tradizionali.

La ricerca del Cancer Research UK
Soltanto due mesi fa era uscita una notizia simile, in cui venivano riportati i risultati ottenuti dagli studiosi del Cancer Researck Britannico. Per loro, il maggior vantaggio dell’utilizzo del virus è dovuto alla sua particolare caratteristica di superare la barriera emato-encefalica. L’infezione da virus Zika, generalmente è pericolosa in gravidanza perché può provocare gravi disabilità nei bambini che nasceranno, proprio per la sua caratteristica di attaccare le cellule staminali nel cervello in via di sviluppo. Tuttavia negli adulti, poiché il cervello è completamente sviluppato, Zika di solito non provoca altro di più che sintomi simil-influenzali lievi. E la sorpresa è che le cellule tumorali del glioblastoma somigliano molto a quelle che si trovano nel cervello in via di sviluppo. Per tale motivo, a maggio, gli scienziati ipotizzavano che Zika avrebbe potuto diventare un’arma contro il gliobastoma.

Un’ottima intuizione
L’intuizione dei ricercatori era senz’altro ottima, non a caso oggi sappiamo che il virus può veramente spegnere le cellule cancerogene del cervello. «L’infezione da virus Zika nei neonati e nei bambini è un grave problema di salute globale – sottolinea il dott. Harry Bulstrode, del Cancer Research UK presso l’Università di Cambridge – e l’attenzione è stata quella di scoprire di più sul virus per trovare nuovi trattamenti possibili. Noi intendiamo avere un approccio diverso, e desideriamo utilizzare queste nuove conoscenze per vedere se il virus può essere scatenato contro uno dei più difficili di tumori da trattare. Speriamo di dimostrare che il virus Zika può rallentare la crescita del tumore al cervello nei test in laboratorio».

La chiave per i trattamenti futuri
«Se siamo in grado di imparare dalla capacità di Zika di attraversare la barriera emato-encefalica e indirizzare le cellule staminali del cervello in modo selettivo, potremmo detenere la chiave per trattamenti futuri – continua il dott. Bulstrode – Trovare nuovi modi per trattare i tumori del cervello per aiutare più persone a sopravvivere alla malattia è una priorità per la ricerca del Cancer Research UK ed è un modo incredibilmente innovativo per espandere la nostra comprensione di come possiamo battere questa malattia, che rimane una sfida nota». E, per fortuna, grazie alla nuova ricerca condotta dalle Università di Washington e California, sappiamo che Zika è davvero un’arma efficace contro questa temibile forma cancerogena. Ora non ci resta altro da fare che attendere i prossimi sviluppi.