29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Ansia e intestino

Ansia e depressione: la chiave è nell'intestino

L’ansia e la depressione sembrano intimamente collegate con la popolazione batterica intestinale e la modifica di due aree cerebrali associate a personalità e emozioni

Ansia e intestino
Ansia e intestino Foto: Shutterstock

Ancora nuove conferme del ruolo del microbiota sulla salute umana. Sono sempre di più gli studi che mettono in relazione la nostra coltura microbica con diverse malattie e disturbi psicofisici. Ultimo, ma non meno interessante, quello appena pubblicate sulla rivista Microbiome.

Cos’è il microbioma?
Prima di tutto è doverosa una spiegazione, la parola microbiota è spesso associata alla flora batterica intestinale. E infatti, buona parte della popolazione microbica risiede proprio lì. Tuttavia, sarebbe davvero estremamente riduttivo asserire che i batteri che popolano l’intestino compongono tutto il nostro microbioma. In realtà il termine si riferisce ai microorganismi simbiotici che vivono in ogni parte del nostro corpo: sulla pelle, nella bocca, nell’intestino… praticamente ovunque. Ma la vera sorpresa è che tali batteri buoni superano in numero di gran lunga quello delle cellule umane: si parla infatti di 100 trilioni di microorganismi contro i 10 trilioni di cellule. Da ciò si evince l’impatto che essi svolgono sulla nostra salute.

Geni in più
Secondo le ultimissime analisi scientifiche, il microbioma – ovvero l’insieme del patrimonio genetico degli organismi simbiotici e delle sue interazioni – offre all’organismo umano un vasto patrimonio genetico accessorio. Infatti, anche se non possiamo modificare il DNA innato (se non con tecniche di ingegneria genetica), abbiamo a disposizione – attraverso diversificate popolazioni batteriche – geni che possono aiutarci a modificare (in bene e in male) il nostro stato di salute. Per comprenderlo, basta fare una semplice considerazione: l’essere umano contiene 20mila geni umani ma di geni batterici ne ha ben 20 milioni. Con simili numeri, ci sarebbe persino da chiedersi quanto siamo davvero umani.

I geni del cervello
Secondo quanto emerge da uno studio condotto dall'Università irlandese di Cork e pubblicato su Microbiome, esiste un legame tra alcuni regolatori dei geni del cervello – definiti microRNA –l’ansia e la flora batterica intestinale.

Lo studio
Durante lo studio – condotto su modello animale – gli scienziati sono riusciti a dimostrare come i microRNA si modificano negli animali completamente liberi da popolazione batterica. I topi, infatti, erano confinati in una sorta di bolla completamente asettica e priva da microorganismi utili che potessero comporre il microbiota intestinale. In tali casi, i piccoli roditori manifestavano crisi di ansia, problemi comportamentali, depressione e deficit della socialità.

Le zone più colpite
Le aree cerebrali che maggiormente interessavano il problema erano l’amigdala che – secondo la scienza – è la zona correlata alla gestione delle emozioni. Poi vi era la corteccia prefrontale legata all’espressione della personalità e alla capacità di prendere decisioni più o meno importanti. Non è un caso se tutte e due le zone sono anche direttamente associate all’ansia, all’agitazione e al nervosismo.

I batteri influenza il microRNA
«I microbi intestinali sembrano influenzare i microRNA nell'amigdala e nella corteccia prefrontale, questo è importante perché possono influenzare processi fisiologici fondamentali per il funzionamento del sistema nervoso centrale e in regioni del cervello (come appunto l'amigdala e la corteccia prefrontale) che sono fortemente implicate nello sviluppo di ansia e depressione», conclude Gerard Clarke, coordinatore dello studio.