Il presidente dell’ISS: «Vaccinare è l’atto più amorevole per proteggere i propri cari. Obbligo fino a 6 anni»
Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) a Trento parla di vaccini e vaccinazioni, proponendo l’obbligo fino a 6 anni e nessuna esclusione dalla scuola ma sanzioni. Fa chiarezza anche sulle false motivazioni al rifiuto dei vaccini e delle minacce ricevute dai no vax

TRENTO – Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, interviene sulla questione vaccini e sul decreto obbligo vaccinazioni al Festival dell’Economia di Trento. Ricciardi, nel suo intervento all’incontro ‘Chi ha paura dei vaccini?’ ribadisce che «vaccinare è l’atto più amorevole per proteggere i propri cari».
Più chiarezza sul decreto
Poiché sul tanto discusso e attaccato decreto sull’obbligatorietà c’è molta confusione, il presidente dell’Iss ha cercato di fare chiarezza. Anzitutto, il decreto sarà pubblicato martedì 6 giungo sulla Gazzetta Ufficiale, dopo di che sarà diffusa la circolare esplicativa. Ma, si sa già che «L’obbligo assoluto sarà da 0 a 6 anni – ha spiegato Ricciardi – L’obbligo con sanzione ai genitori sarà per quelli dai 6 ai 12 anni. Il risultato della non vaccinazione non sarà l’esclusione dalla scuola, ma la sanzione ai genitori. Questo l’ha voluto fortemente il ministro [Lorenzin]».
La sanzioni
A proposito di sanzioni, Ricciardi ha precisato che «le multe arrivano a 7.500 euro l’anno per figlio. I presidi devono inoltre segnalare all’Asl la presenza di un genitore che insiste nel non vaccinare e l’Asl deve segnalarlo al Tribunale dei minori. Il decreto non lo posso anticipare. Contiene dei principi generali: come noto, ci saranno dodici vaccinazioni e per l’iscrizione ad asilo e materna serve la dimostrazione delle vaccinazioni. Si sta cercando di fare tutto il possibile per facilitare le procedure nelle regioni».
Proteste e minacce
Intanto in 21 città italiane ci sono state manifestazioni di protesta contro il decreto le l’obbligo vaccinale. Dopo le minacce al medico e virologo Roberto Burioni da parte dei no vax, a quanto pare è toccato anche a Walter Ricciardi, il quale tuttavia prosegue nel far sapere il perché essere contro i vaccini è una follia. «Va detto che quando non c’erano i vaccini e gli antibiotici si moriva a 40 anni – sottolinea il presidente – Il nostro corpo è formato per il 90% da cellule microbiotiche e solo per il 10% da cellule umane. Perché non moriamo? Grazie al nostro sistema immunitario. Per secoli la battaglia l’hanno vinta i virus, ma con l’introduzione dei vaccini, le cose sono cambiate».
Il ‘caso’ morbillo e gli altri
Sarà un caso, o forse no, ma proprio in periodo di polemiche c’è stata una recrudescenza di casi di morbillo e, se vogliamo, anche di meningite. Durante l’incontro, Ricciardi ha mostrato alcune fotografie di ammalati di vaiolo e di poliomielite. «Oggi nessuno si ricorda più di queste malattie – ha commentato Ricciardi – In Italia attualmente c’è una sola persona che vive in un polmone d’acciaio, ma solo il vaiolo è stato eliminato. Gli altri virus continuano a circolare». L’epidemiologia è infallibile – ha proseguito il presidente – ogni otto casi di morbillo c’è la possibilità di un caso di otite; ogni 20 casi si può verificare un caso di polmonite; ogni 1.500 di encefalite e ogni 3.000 casi un morto. Sui 3.000 casi italiani il 40% è stato ricoverato e ben 200 erano medici. Eppure, inspiegabilmente, le persone sembrano credere di più ad un Dj o a una soubrette che a un medico esperto. A Roma una bambina, figlia di due medici, è deceduta a causa del morbillo. La poliomielite circola, di difterite ci sono stati morti in Belgio e Spagna, di meningite registriamo tre casi al giorno: per questo siamo arrivati all’obbligatorietà dei vaccini».
Le cause di morte
Secondo gli esperti sono molte le morti che potrebbero essere evitate con i vaccini. All’incontro si sono presentati numeri impressionanti. Secondo le stime sono circa 7 milioni le persone che ogni anno muoiono per virus di cui non c’è vaccino. Tuttavia, sono almeno 3 milioni le persone che potrebbero essere salvate da malattie virali per cui, però, non si sono vaccinate. E il problema non riguarda soltanto più i Paesi in via di sviluppo, ma anche quelli più ricchi – come anche l’Italia, che è oggetto di un preoccupante calo delle vaccinazioni. «Dal 2011, grazie ai vaccini, sono stati salvati 2,5 milioni di persone, ma ora bisogna lavorare affinché le soglie tornino a salire», ha ribadito Ricciardi.
Ma in Italia…
A chi grida che di vaccino si muore, Ricciardi ricorda «in Italia non è mai morto nessuno per i vaccini e che la possibilità di una reazione avversa importante è 1 su un milione. Molto più probabile essere eletti in Parlamento (1:117.000) o morire di incidente stradale (1:112)».
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