Diabete, 4 milioni di italiani con la malattia e 1 milione non sa nemmeno di averla. Torna la Giornata Mondiale
Sette giorni per prendere consapevolezza su una malattia sempre più diffusa e pericolosa: il diabete. Soltanto in Italia si stima siano almeno 4 milioni le persone diabetiche, e 1 milione non sa nemmeno di essere malato, con tutti i rischi che si corrono. Il 14 novembre torna la Giornata Mondiale

ROMA – Diabete, una malattia metabolica che si sente spesso nominare e che, forse per questo motivo, non si considera con la serietà che ci vorrebbe. Sì, perché se sono circa 4 milioni i diabetici accertati, sono ben almeno 1 milione quelli che non sanno nemmeno di avere la malattia – con tutti i seri rischi del caso. La settimana del diabete, per prendere consapevolezza di cosa comporta questa patologia, si concluderà il 14 novembre con la Giornata Mondiale.
Prevenire e gli strumenti per farlo
Il diabete, come molte altre malattie, si combatte prima di tutto con la prevenzione. E questa si può fare solo se si conosce la malattia e come ci si ammala. Per questo motivo la XIV edizione della Giornata Mondiale del Diabete parte in anticipo con una settimana dedicata proprio alla sensibilizzazione. La settimana si svolge dal 7 al 13 novembre, per culminare il 14 con la Giornata Mondiale. La Campagna si svolgerà in 500 città italiane, colorate di blu (il colore simbolo) per informare e far prendere consapevolezza su una malattia che nel mondo affligge almeno 415 milioni di persone, destinate a divenire 640 milioni entro il 2040. Il rischio non è più soltanto degli adulti ma, oggi, anche dei bambini – e anche gli animali domestici.
Occhi sul diabete
Il Italia, dal 2002, a fare da portavoce della Giornata Mondiale del Diabete (istituita nel 1991) è ‘Diabete Italia’, che si preoccupa di organizzare la settimana dedicata. Durante questi sette giorni si svolgono incontri atti a sensibilizzare i cittadini sulla patologia, su come si può prevenire e, nel caso gestire e trattare. L’edizione di quest’anno ha come titolo ‘Occhi sul Diabete’, e consta di numerose iniziative su tutto il territorio della Penisola. Centinaia di eventi organizzati grazie all’impegno di associazioni di diabetici, operatori sanitari e istituzioni.
Cosa si può fare
Durante la settimana si potranno ottenere consulenze e screening gratuiti, avere una valutazione del rischio e informarsi grazie anche al materiale informativo offerto nei gazebo attrezzati per l’occasione. Ma la ‘settimana’ è ricca anche di altre iniziative: tra queste conferenze e convegni, dibattiti pubblici, spettacoli, passeggiate a tema, mini-maratone, fit-walking e altre attività sportive.
Anche Fido e Micio rischiano
Forse non tutti lo sanno, ma anche i nostri amici animali sono a rischio diabete. Specie quelli ‘di casa’ come cani e gatti. Per loro, la Giornata Mondiale prevede una parte dedicata alla prevenzione. Gli animali domestici non sono dunque esenti dal rischio diabete: si stima infatti che siano in media 1 su 100 o 500 i cani e gatti colpiti dalla malattia. I soggetti più a rischio sono gli animali adulti e quelli più anziani. Tra i sessi, le femmine sterilizzate le più colpite dalla malattia. Tra le diverse razze di cani, per esempio, i più soggetti al diabete sono i golden retreiver, labrador, pastori tedeschi, barboncini e yorkshire. I gatti maschi non sterilizzati, quelli anziani e quelli in sovrappeso sono invece i felini più a rischio. Grazie al patrocinio di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e al supporto di MSD Animal Health, per tutto novembre si potrà beneficiare del ‘Mese del Diabete del Cane e del Gatto’.
Il diabete in Italia
Il rapporto dell’osservatorio ARNO 2015 sui numeri del diabete nel nostro Paese mostra che il 6,2% degli italiani ne è malato. La percentuale indica che sono dunque molti milioni i pazienti con la patologia, a cui si devono aggiungere un altro milione di persone che non sanno di essere malati, ma che rischiano forte. I due dati sommati, ci parlano perciò di almeno l’8% di italiani adulti diabetici. A questi, vanno poi aggiunti i bambini, già oggi a serio rischio e che saranno probabilmente i diabetici adulti di domani. Le proiezioni parlano di un 10% di italiani che saranno malati nei prossimi vent’anni. I più colpiti sono i maschi, rispetto alle femmine. Se non si sa di essere malati, dopo i 40 anni è d’obbligo sottoporsi a regolari controlli della glicemia – almeno ogni due-tre anni suggeriscono i medici, specie le persone a rischio: obesi e sovrappeso, quelli con familiarità e così via.
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