18 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Salute

Colesterolo, attenzione ora deve essere sotto i 100. Le nuove linee guida

Il colesterolo LDL, o cattivo, pare debba essere tenuto sotto il valore di 100 per non andare incontro a rischi per la salute cardiovascolare. Le nuove linee guida della Società Europea di Cardiologia (Esc) mettono di nuovo il colesterolo sul banco degli imputati

Colesterolo, cambiano le linee guida
Colesterolo, cambiano le linee guida Foto: Shutterstock

ROMA – Il cosiddetto colesterolo cattivo, o LDL, è forse più cattivo di quello che si potrebbe pensare, dato che secondo gli esperti andrebbe ora tenuto sotto il valore di 100 – anche nelle persone sane o non a rischio cardiovascolare. Le lipoproteine a bassa densità si ritrovano dunque di nuovo sul banco degli imputati quali pericolosi killer. Ecco le nuove linee guida della Società Europea di Cardiologia (Esc).

Un legame pericoloso
Secondo il dottor Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia, sarebbe ormai chiaro che vi è un pericoloso legame tra il colesterolo LDL e le malattie cardiovascolari. A confermarlo sarebbe il documento europeo presentato al Congresso della European Society of Cardiology alla Fiera di Roma. «Avere un target di colesterolo entro 70-100 è fondamentale – sottolinea il dottor Romeo – non ci sono più controversie su questo punto. Questo vale per tutti, anche per quei soggetti che hanno valori di norma molto alti per ipercolesterolemia familiare».

Basta poco
Se dunque prima era considerato un rischio avere valori LDL decisamente più alti – per esempio oltre i 190 – oggi si è scesi decisamente. Non permettere al colesterolo cattivo di raggiungere certi livelli si presenta così come una strategia preventiva per evitare di sviluppare le malattie cardiovascolari o il ricorso a farmaci per controllare la condizione come per esempio le statine – che non sono esenti da effetti collaterali anche pesanti. Ecco allora che, in quest’ottica, basta poco colesterolo cattivo per far scattare i campanelli d’allarme. Si pensi che, secondo le linee guida presentate al congresso della ESC a Roma, è prevista la possibilità di considerare livelli più bassi anche di 70. «Nel documento si dice che più basso si va meglio è, e si chiede di dimezzare il livello del colesterolo se è eccessivo, anche andando sotto i limiti – precisa Alberico Catapano dell’Università degli Studi di Milano – Noi diciamo per esempio che se hai un limite di 70, perché sei a rischio molto alto, e le tue LDL sono 100, non ti devi accontentare di 70 ma devi diminuire almeno del 50%, quindi arrivare a 50».

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Per prevenire
Se le nuove linee guida prevedono il controllo più rigoroso dei livelli di colesterolo LDL, la prevenzione è e rimane comunque l’arma più efficace. Gli esperti ricordano che per prevenire o abbassare il colesterolo cattivo sono fondamentali una dieta corretta e l’attività fisica regolare. Questo, tra l’altro, permette di modificare il bilancio organico dei colesteroli LDL e HDL a favore di quest’ultimo. Se la prevenzione ha tuttavia fallito, al momento il ricorso più tradizionale è quello alle statine o ai farmaci di nuova generazione come gli anticorpi anti PCSK9 nei casi di ipercolesterolemia familiare causata da un difetto genetico. «L’ipercolesterolemia familiare eterozigote colpisce una persona su 300, mentre quella omozigote una su 300mila – spiega Marcello Arca, segretario della Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi – e in queste persone i problemi cardiovascolari si presentano prima rispetto agli altri, per effetto dell’esposizione al colesterolo. Studi in corso stanno dimostrando che questi farmaci possono far raggiungere risultati che per ora si ottengono solo con l’aferesi, ripulendo cioè il sangue meccanicamente». In definitiva, se i nostri valori accertati di colesterolo LDL erano considerarti bassi, ora non è più detto sia così. Per cui è bene andare a farsi misurare di nuovo i livelli per vedere se rientriamo nei nuovi parametri e se sia il caso di intervenire in base al consiglio del proprio medico o cardiologo.