E’ vero che le uova fanno male al fegato e aumentano il colesterolo?
Non ci sono ricerche che dimostrino che le uova fanno male al fegato. In realtà hanno un impatto positivo sulla cistifellea. Le risposte della scienza
Quando si parla di uova si pensa subito alla loro dannosità a livello epatico. Per tale motivo si evitano porzioni troppo abbondanti o ripetute durante la settimana. Eppure, se ci pensiamo bene, le uova si trovano praticamente ovunque: nei biscotti, nelle brioches, nelle torte e in molti preparati da forno. Si può dire che in un’alimentazione varia si assumono almeno uno o due uova al giorno, attraverso vari alimenti. Molti, perciò si chiedono se tutto ciò possa essere deleterio per il fegato. Ecco alcune teorie e risposte dalla scienza.
Ognuno è diverso
Prima di riportare ricerche e fare osservazioni in merito, è bene sottolineare che ogni persona è diversa. E come tale può avere una reazione differente a qualsiasi tipo di alimento o bevanda, indipendentemente dalla pericolosità del cibo che è stato ingerito. Detto questo, vediamo nel dettaglio se un uovo può minacciare realmente o meno la salute del nostro fegato.
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Una nuova ricerca promuove le uova come rimedio contro il diabete. Mangiare fino a quattro uova a settimana può ridurre del 37 per cento il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Cosa contiene un uovo
Le uova di gallina sono considerate degli alimenti molto nutrienti. Vi ricordate il famoso uovo sbattuto che ci preparavano i nostri nonni quando ci sentivamo un po’ debilitati? Ecco, tutto ciò aveva una sua logica. Le uova sono infatti una preziosa fonte di amminoacidi essenziali – ovvero quei piccoli mattoncini indispensabili a costruire le proteine (circa 6,5 grammi in un uovo medio). In più contengono minerali importanti come il calcio, il ferro, il potassio e il fosforo. E vitamine del gruppo B (riboflavina, acido folico, B12 e B6) e A. Ma il componente di tutto rispetto di questo alimento ci viene fornito dalle lecitine, dai grassi mono e polinsaturi e i fosfolipidi.
- Una curiosità
La donna più longeva del mondo mangia uova tutti i giorni. Si chiama Emma, ed è nata nel lontano 1899. Cosa l’abbia resa così longeva nessuno può dirlo, quello che però si può affermare con assoluta certezza e che le uova non le fanno male. La donna, infatti, asserisce di mangiare una quantità di uova abbastanza elevata. «Durante il giorno mangio due uova crude e un uovo cotto, come mi suggerì il dottore quando non avevo ancora 20 anni; a pranzo pastina e carne macinata e a cena solo un po’ di latte». La sua longevità è anche stata oggetto di studio. Infatti la nonnina ha incontrato James Clement, ricercatore presso la Harvard Medical School of Boston del Massachusetts. La sua intenzione era quella di leggere nel suo DNA il segreto di tanta longevità.
Un pieno di antiossidanti
D’altro canto le uova contengono anche parecchie sostanze antiossidanti come i carotenoidi, la zeaxantina e la luteina – indispensabile per la salute oculare.
Le uova aumentano il colesterolo?
Se si osservano le uova in maniera superficiale potremmo dire di sì. Nel senso che questo alimento contiene mediamente il 5% di colesterolo – quindi indicativamente 170/200 mg. Se si considera che il fabbisogno quotidiano si attesta intorno ai 300 mg, va da sé che non c’è molto altro spazio per alimenti di questo genere. Tuttavia l’uovo contiene una sostanza denominata ‘fosfatidilcolina’ che rallenta l’assorbimento di colesterolo nel sangue. Essa, insieme alla lecitina, evita o riduce l’assorbimento dei grassi da parte dell’organismo. Non a caso, le persone affette da colesterolo alto spesso assumono lecitina. Questa aumenta l’HDL – o colesterolo buono – migliora la digestione dei lipidi e migliora le funzioni cerebrali. Tutto ciò anche grazie alla presenza di colina che, oltre a potenziare la performance cerebrale, regola il sistema nervoso e cardiovascolare.
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Le sue bacche nere, a metà tra ciliegie e mirtilli, sono tra i frutti più ricchi di antiossidanti. Riducono la pressione, il rischio di diabete e la sindrome metabolica. Scopri dove trovali e le loro mille virtù.
Assunto insieme al latticello scongiura l’aumento di colesterolo
Il colesterolo non è un nemico da cui stare alla larga in ogni caso. Questo diviene infatti pericoloso quando sia ossidato o in concomitanza di un’infiammazione sistemica. Secondo un recente studio [1], sebbene consumare uova ogni giorno per tre mesi continuati possa portare a un aumento del colesterolo, non altera negativamente i marcatori dell’infiammazione, l’attività endoteliale o le funzioni epatiche. Inoltre i ricercatori hanno notato che l’aumento dell’LDL è molto meno pronunciato se insieme al tuorlo dell’uovo si associa il latticello. Lo studio, quindi, suggerisce che «le frazioni del latticello potrebbero influenzare l’assorbimento del colesterolo alimentare».
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Un nuovo dibattuto studio afferma che non vi sarebbe alcun legame tra il colesterolo LDL e le malattie cardiache, infarto e ictus. Di fatto, questo renderebbe inutile l’assunzione di statine.
L’uovo fa male al fegato?
Questa è un’antica credenza del tutto errata. L’uovo, come abbiamo visto anche da numerose ricerche, non ha nessun impatto negativo sul fegato. Tuttavia possiede una peculiarità: il tuorlo migliora la contrazione della cistifellea: la vescica che contiene la bile. Tutto ciò è un enorme vantaggio per l’organismo perché in questo modo la bile viene smaltita più velocemente, inviandola all’intestino, e diminuendo i tempi di evacuazione. Inoltre, questa ottima virtù, garantisce un migliore svuotamento della cistifellea, scongiurando il rischio di calcoli biliari. Il problema, semmai, sussiste nelle persone che i calcoli biliari li hanno già. In tali casi, infatti, la contrazione della cistifellea potrebbe causare dolori. Va sottolineato, tuttavia, che non è affatto un aspetto negativo dell’alimento; anzi. Però è chiaro che può portare a eventi poco piacevoli determinati dalle classiche coliche biliari.
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Le uova riducono il rischio di cancro al seno
Secondo uno studio pubblicato nel 2003 e condotto dalla Harvard University, le donne che consumano dosi più elevate di uova, insieme a grassi vegetali e fibre durante l’età adolescenziale, hanno un ridotto rischio di sviluppare il cancro al seno in età adulta. Un uovo al giorno ridurrebbe tale rischio del 18 percento. Un ulteriore conferma proviene da un lavoro pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, in cui viene mostrato che le donne che consumavano più uova (almeno 6 a settimana), associate e frutta e verdura, avevano un rischio ridotto del 44 percento, rispetto alle donne che consumavano un massimo di due uova a settimana [2,3].
Il consumo di uova non è associato al rischio cardiovascolare
Infine, un ulteriore studio del 2013 [4], ha evidenziato come non esista alcuna prova tra consumo di uova e rischio cardiovascolare. Ipotizza, invece, possa esserci una relazione negativa – da verificare – nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. La mancata associazione con il rischio cardiovascolare è stata confermata da uno studio condotto dalla Harvard School of Public Health.
[1] Nutrition. 2013 Oct;29(10):1237-44. doi: 10.1016/j.nut.2013.03.020. Epub 2013 Jul 30. The influence of consuming an egg or an egg-yolk buttermilk drink for 12 wk on serum lipids, inflammation, and liver function markers in human volunteers. Baumgartner S1, Kelly ER, van der Made S, Berendschot TT, Husche C, Lütjohann D, Plat J.
[2] Frazier AL, et al. Adolescent diet and risk of breast cancer. Breast Cancer Res 2003; 5: R59-R64.
[3] Shannon J, et al. Food and botanical groupings and risk of breast cancer: A case-control study in Shanghai, China. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14 (1): 81-90.
[4] Am J Clin Nutr. 2013 Jul;98(1):146-59. doi: 10.3945/ajcn.112.051318. Epub 2013 May 15. Egg consumption in relation to risk of cardiovascular disease and diabetes: a systematic review and meta-analysis. Shin JY1, Xun P, Nakamura Y, He K.