24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Oncologia

Cancro al pancreas, un composto della spugna marina può uccidere le cellule tumorali

Un composto trovato nelle spugne di mare è in grado di indurre la morte cellulare programmata, o apoptosi, dei tumori pancreatici. Inoltre, il composto ha mostrato di essere potenzialmente efficacie contro diversi altri tipi di cancro

STATI UNITI – Nuove speranze di cura del famigerato cancro al pancreas, uno dei più agguerriti e difficili da curare, arrivano da un composto naturale trovato nella spugna marina. I ricercatori hanno scoperto che è in grado di indurre l’apoptosi, o morte cellulare programmata, delle cellule tumorali, riducendo lo sviluppo e la diffusione della malattia. Questo stesso composto ha mostrato un potenziale di efficacia anche in altri tipi di tumore.

Il potenziale
Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Cancer, è stato condotto dai ricercatori della Florida Atlantic University e mostra come il composto detto ‘leiodermatolide’, che si trova naturalmente nelle spugne di mare è in grado di combattere le cellule tumorali, inibendone la crescita e la proliferazione. La scoperta potrebbe rivoluzionare le opzioni di trattamento di un tipo di cancro, come quello al pancreas, che è mortale nella maggioranza dei casi. Nel mondo, infatti, questo tipo di cancro è la quarta causa di morte: si ritiene che meno del 7% dei pazienti sopravviva dopo i cinque anni dalla diagnosi, mentre circa il 75% dei pazienti muore entro un anno dalla diagnosi.

Il composto
Il leiodermatolide è stato trovato in un tipo di spugna marina che si trova al largo della costa di Fort Lauderdale (Usa). I ricercatori della FAU sono proprio specializzati nella ricerca di sostanze marine naturali che possano agire sia come farmaci o come strumenti per aiutare a comprendere meglio le malattie. In questo studio hanno testato il composto confrontando gli effetti con quelli del Taxol, un noto farmaco utilizzato nel trattamento del cancro al seno in fase avanzata e che non risponde ai trattamenti chemioterapici standard. Allo stesso modo del farmaco, i ricercatori hanno osservato che il leiodermatolide interagisce con la proteina tubulina – che è un bersaglio del Taxol nel trattamento del tumore del seno. Nella fattispecie, il leiodermatolide ha indotto l’apoptosi delle cellule tumorali del pancreas, così come ha arrestato la crescita delle cellule nel melanoma metastatico, nel tumore del colon, nel linfoma e nel glioblastoma. Infine, nei topi, i ricercatori segnalano anche che il leiodermatolide ha ridotto in modo significativo le dimensioni del tumore rispetto alla gemcitabina, un chemioterapico standard contro il cancro al pancreas.

Una promessa
Il composto presente nelle spugne di mare si presenta dunque come una promessa nella lotta al cancro del pancreas e potenzialmente di altri tipi di tumore. «Data l’unicità del suo meccanismo d’azione, la sua potenza, la sua selettività per le cellule tumorali e la sua efficacia in vivo – sottolinea in un comunicato la dott.ssa Esther Guzman della FAU – il leiodermatolide è un composto estremamente interessante che merita ulteriori studi per determinare il suo potenziale terapeutico per affrontare alcune delle forme più devastanti di cancro».