29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Alimenti e pressione sanguigna

Occhio alle patate, possono far aumentare la pressione arteriosa

Mangiare spesso patate, sia fritte che al forno o lesse, può far aumentare in modo pericoloso la pressione del sangue, causando ipertensione. I risultati di un nuovo studio

BOSTON – A chi non piacciono le patate? Fritte, al forno, in purè o in altri modi sono un vegetale gradito anche ai bambini, i quali di solito disdegnano le verdure. Eppure, secondo un nuovo studio pubblicato sul BMJ, mangiarle più di quattro volte a settimana fa aumentare in modo significativo e pericoloso la pressione arteriosa, con rischio di ipertensione.

Comunque le fai
Di solito a essere sotto accusa sono le patatine fritte. Tipico cibi da fast-food o da snack. Tuttavia, i ricercatori dell’Università di Harward Medical School e del Brigham and Women’s Hospital di Boston hanno scoperto che comunque le si cucinino e si consumino possono far aumentare il rischio di ipertensione. Nello specifico, si è scoperto che le patate al forno, lesse o in purè aumentano in media il rischio di ipertensione dell’11%, mentre le patate fritte lo aumentano del 17%.

Lo studio
Per questo studio, la dott.ssa Lea Borgi e colleghi hanno reclutato oltre 187mila uomini e donne che hanno preso parte a tre grandi studi americani per più di 20 anni. Durante questo lasso di tempo, i partecipanti sono stati invitati a compilare questionari riguardo la loro dieta, mentre nessuno aveva la pressione alta all’inizio dello studio. L’analisi dei dati, che ha permesso di arrivare a concludere che le patate consumate più di quattro volte a settimana possono innalzare la pressione arteriosa, fa ricadere l’accusa sull’alto Indice Glicemico di questi tuberi. Secondo i ricercatori, l’aumento degli zuccheri nel sangue potrebbe spiegare l’elevazione del rischio. Nonostante ciò, Borgi e colleghi sottolineano che i risultati dello studio non dimostrano che le patate causano ipertensione, ma che queste sembrano associate a un aumento del rischio. A ogni modo, a scanso di equivoci e per ridurre il rischio di ipertensione, i ricercatori suggeriscono di sostituire una porzione di patate al giorno con un’altra verdura che non sia amidacea.

Ma il problema sono le patate?
Secondo alcuni nutrizionisti, non sarebbero le patate in sé a essere un problema, semmai tutto quello che ruota intorno a esse: il fatto per esempio di consumarle zuppe di olio fritto e sale quando fritte. E poi se cotte in altri modi, magari condite con panna o altri condimenti grassi. Sarebbero dunque i condimenti a essere più pericolosi che non le patate. Tuttavia, come spesso accade, non è l’alimento di per sé a essere così dannoso ma l’usa che se ne fa, ossia quanto se ne assume e come. Se c’è equilibrio, in genere non vi sono problemi.